L’ASSISE DEGLI AMMINISTRATORI COMUNALI DELLA SICILIA, PROMOSSA DAL PARTITO DEMOCRATICO, E’ IN CORSO A PALERMO, NEI SALONI DELL’HOTEL DELLE PALME. GIA’ DALLE PRIME BATTUTE EMERGE UN PROFONDI DISSENSO VERSO L’ATTUALE GOVERNO REGIONALE E VERSO I POTENTATI CHE GLI STANNO DIETRO
Come scriviamo spesso, i Comuni siciliani sono in condizioni finanziaria drammatiche. Ma, oltre ai soldi che mancano, manca qualcosa che viene prima dei soldi: la politica. perché l’attuale Governo regionale di Rosario Crocetta, rispetto ai grandi problemi che oggi travagliano gli enti locali dell’Isola – politiche sovra-comunali (riforma delle Province, Aree-città Metropolitane, Consorzi di Comuni), acqua, rifiuti e questione finanziaria esprime solo una grande confusione.
E dovrebbe essere proprio questo il tema della giornata di riflessione convocata oggi a Palermo, nei saloni dell’Hotel delle Palme, dal PD siciliano: la drammatica questione dei Comuni abbandonati da un Governo carente, se non privo, di valenza politica.
Sarebbe scorretto considerare solo i tagli ai Comuni operati dal Governo regionale. Ci sono anche i tagli – pesantissimi – del Governo nazionale di Matteo Renzi. Ma quello che da un anno e mezzo a questa parte è veramente mancata alla Sicilia è una strategia politica del Governo regionale rispetto agli enti locali.
Di fatto, l’attuale presidente della Regione e i suoi assessori vanno a tentoni, senza un programma preciso. Crocetta lo fa perché, alla fine, la sua ‘missione’ è questa. Più che rispondere ai siciliani, il governatore dell’Isola risponde a precisi potentati che stanno provando a utilizzare le risorse non nell’interesse della collettività, ma nei propri esclusivi interessi.
Ovviamente, il tema non riguarda le risorse finanziarie regionali – che ormai sono finite e non bastano a completare i pagamenti correnti dell’anno – ma le risorse extra regionali: i fondi europei e il Piano Giovani. Non a caso, ormai da qualche anno, i conti della Regione si chiudono in parte riducendo i fondi nei vari comparti dell’Amministrazione, in parte non pagando i fornitori e da, quest’anno, forse, non pagando perfino alcuni soggetti riconducibili alla stessa Regione (precari degli enti locali e, forse, forestali e personale che opera a sostegno dell’agricoltura).
Il problema è che ad amministrare per conto dei potentati che premono per accaparrarsi le risorse di acqua, rifiuti e via continuando non è solo Crocetta, ma anche gli assessori. Alcuni di questi assessori sono riconducibili allo stesso Crocetta, al senatore Giuseppe Lumia e ai potentati; questi assessori regionali, ovviamente, ‘obbediscono’ senza problemi.
Ce ne sono alcuni, invece – soprattutto dopo l’ultimo ‘aggiornamento’ della Giunta – che non sembrano tanto disponibili ad ‘obbedire’ ai potentati: è il caso, ad esempio, del titolare delle Risorse agricole, Paolo Ezechia Reale: da qui i rapporti tesi tra Crocetta e il movimento politico a cui fa capo questo assessore: Articolo 4 di Lino Leanza.
Anche sul fronte Udc, Crocetta, Lumia e i potentati cominciano ad avere qualche problema di ‘controllo’: da qui la preoccupazione degli stessi potentati che – per esempio – con le mozioni di sfiducia alle ‘assessore’ Nelli Scilabra e Linda Vancheri, temono di perdere due ‘postazioni’ importanti quali Formazione professionale e Attività produttive.
In questa partita, ovviamente, rientrano anche gli enti locali, ai quali Crocetta non ha ‘molto tempo’ da dedicare, preso com’è dall’impegno, ormai piuttosto complesso, di difendere le ‘postazioni’ dei potentati e, in particolare, l’assessore Scilabra sulla quale pende una mozione di censura all’Ars.
Il problema è che i Comuni siciliani non solo sono in crisi finanziaria (alcuni hanno già dichiarato lo stato di dissesto), ma reclamano scelte politiche chiare sull’acqua, sui rifiuti e sulle politiche sovra-comunali. Tutte risposte che il Governo Crocetta non è in grado di dare.
Ieri sera, ad esempio, abbiamo pubblicato un articolo dove si adombra uno scenario paradossale: il Governo Crocetta, che, sulla base di un Decreto nazionale non ha nominato due manager della sanità a Catania (Paolo Cantaro e Angelo Pellicanò) perché ormai in pensione, avrebbe rinnovato l’incarico di commissari a tre pensionati nelle Province di Palermo, Agrigento e Ragusa! Insomma, è come se il Decreto Renzi che ha stabilito che i dirigenti in pensione non possono più ricoprire incarichi apicali nelle pubbliche amministrazioni riguardi solo Catania.
L’assemblea convocata oggi dal PD siciliano dovrebbe avere una valenza strategica: a fronte di un Governo regionale che ha abbandonato i Comuni, il Partito Democratico dovrebbe invece valorizzare il ruolo degli enti locali, a partire proprio dai Comuni, anche alla luce del fallimento della riforma delle Province, ormai naufragata.
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