Allarme Ebola a Palermo. Due giovani immigrati nigeriani si trovano da un’ora su un’ambulanza del 118, fermi nei pressi del Pronto soccorso dell’ospedale Ingrassia. Hanno la febbre a 41 e i medici non li avrebbero visitati perché la stessa struttura sanitaria non avrebbe fornito i presidi sanitari di protezione nei casi considerati a rischio Ebola.
Lo rende noto l’Ansa.
I due immigrati vivono da alcuni mesi in Sicilia nel centro Caritas di Giacalone, il cui responsabile ha chiesto l’intervento dei sanitari. E’ stato allertato anche il reparto di malattie infettive dell’ospedale Cervello.
Ovvio che se i sospetti venissero confermati a Palermo scoppierebbe il caos. Intanto si scoprirebbe che le rassicurazioni fornite dal Governo regionale circa le precauzioni da adottare nei casi sospetti di Ebola sono una presa in giro.
Ricordiamo che, qualche mese fa, nel corso di una conferenza stampa celebrata a Palermo, nei saloni di Palazzo d’Orleans, sede del Governo dell’Isola, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, e i tecnici dell’assessorato, oltre a dare assicurazioni circa l’impossibilità che i malati di Ebola possano sbarcare in Sicilia, hanno detto che, in ogni caso, la sanità siciliana era pronta a fronteggiare le eventuali emergenze. Ora invece si scopre che all’Ospedale Ingrassia mancano i presidi per consentire ai medici del Pronto soccorso di visitare due malati sospetti.
E’ evidente che l’assessorato regionale alla Salute non ha fornito – almeno nel caso dell’ospedale Ingrassia di Palermo – i presidi necessari per mettere in sicurezza i medici di questo ospedale.
Ma c’è di più. Il dubbio è che non siano ancora stati messi a punto i presidi dove accompagnare i pazienti sospetti. L’unico posto dove non dovrebbero essere mai portati è proprio il Pronto soccorso. Si tratta, infatti, di un luogo frequentato da migliaia di persone. Questo significa che se i due nigeriani dovessero essere veramente colpiti dal virus Ebola si sarebbero già create le condizioni per un’epidemia. Aggravate dal fatto che i due nigeriani sono stati a contatto con i loro compagni nel centro Caritas di Giacalone, che risulterebbero pure a rischio.
Tutto questo succede mentre a Palermo e, in generale, in Sicilia, non è ancora arrivato l’inverno. Il rischio è che quando le temperature si abbasseranno e aumenteranno in modo esponenziale i malati di influenza, gli ospedali pubblici siciliani potrebbero essere travolti dal caos.
Intanto, quando sono le 18.10, arriva puntuale, come da copione, la smentita dell’Asp:
«Nessun caso Ebola all’Ingrassia e nessuna patologia di particolare rilevanza. L’ospedale è, comunque, dotato di tutti i presidi di sicurezza e protezione», dice il direttore generale dell’Asp di Palermo, Antonino Candela.
«I due pazienti stranieri – spiega il manager sanitario – sono stati regolarmente visitati e ‘presi in carico’ dai medici dell’ospedale. Presentano sintomi di patologie di non particolare rilievo. Per quanto riguarda la presunta ingiustificata attesa dei due immigrati in ambulanza ho disposto un’immediata indagine interna per verificarne la fondatezza. Purtroppo non è la prima volta che si scatenano allarmismi ingiustificati che creano grave preoccupazione nella popolazione».
La versione di Candela non ha ancora trovato nessuna conferma tra i medici, soprattutto nella parte in cui garantisce che l’ospedale è dotato di tutti i presidi di sicurezza.
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