Se qualcuno pensava che Angelino Alfano, segretario nazionale del Pdl, fosse un degno erede della storia democristiana siciliana, oggi dovrà cambiare idea. Nessun dc degno di questo nome, avrebbe ridotto il partito che una volta aveva l’egemonia nella regione, a un accessorio di cui tutti vogliono (e possono) fare a meno.
Stamattina si raggiunge l’acme (o il fondo, a seconda dei punti di vista). Gianfranco Micciché, il leader di Grande Sud, al quale Alfano & Co, hanno sbarrato la strada per la candidatura a Palazzo d’Orléans, si prende la rivincita. Ed insieme con Raffaele Lombardo, detta le condizioni, mettendo definitivamente all’angolo quel che resta del Pdl.
“Siamo pronti a sostenere Nello Musumeci a patto che ai berlusconiani non venga data nessuna poltrona importante: né la vicepresidenza della Regione né la guida dellArs. In caso contrario, Grande Sud e Partito dei siciliani sono pronti a correre da soli.
Più fregati di così…. Un’operazione che imporrebbe ai vertici del Pdl di tornare tra i banchi della politica e ricominciare dall’ABC….
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