Alcantara, la magia di una Valle

La scorsa settimana abbiamo parlato dell’inquinamento del fiume Alcantara. Anzi, del Parco fluviale dell’Alcantara, dell’unico Parco fluviale presente in Sicilia. Oggi torniamo sull’argomento per un ulteriore approfondimento. Da accertamenti che sono stati effettuati si è scoperto il perché il tratto di questo spettacolare fiume che va da Francavilla di Sicilia fino a Giardini Naxos – cioè fino alla foce – è inquinato.

Come ha spiegato lo stesso direttore del Parco, Ettore Lombardo, si tratta di rifiuti che provengono da discariche presenti lungo il torrente Zavianni, un a affluente dell’Alcantara che scorre, grosso modo, a nord est di Francavilla di Sicilia. Si tratta di discariche che sarebbero state realizzate negli anni ’70 del secolo scorso. Buche scavate all’interno del letto del torrente e poi ricoperte utilizzando lo stesso materiale del fiume.

Le piene registrate da novembre ad oggi avrebbero riportato in superficie buona parte di questi rifiuti, a cominciare dai tanti sacchetti di plastica che oggi sono visibili lungo le sponde del fiume Alcantara. Uno spettacolo triste e desolante.

Certo, l’inquinamento del fiume Alcantara di questi giorni è un po’ un’emergenza. Mai si era vista, ad esempio, tanta plastica. Vogliamo, però, aggiungere che la presenza di fattori inquinanti non è una novità per questa bellissima Valle che, lo ricordiamo, si distende all’ombra dell’Etna, dei monti Nebrodi e dei Peloritani. In queste zone, dove è possibile visitare paesi veramente belli, ricchi di storia, di tradizioni e di cultura, assistiamo, da anni, a una contraddizione che andrebbe superata. Da una parte paesaggi spettacolari; dall’altra parte piccole fonti di inquinamento che andrebbero eliminate.

Va detto, a scanso di equivoci, che da quando è stato istituito il primo Parco fluviale della Sicilia – perché l’Alcantara è il primo Parco fluviale istituito nella nostra Isola – la situazione di queste contrade, per tanti versi, è migliorata.

Prima, nell’immaginario collettivo, con il nome Alcantara si intendevano le cascate e alcune delle gole,a valle del fiume, che ancora oggi sono meta di tantissimi turisti provenienti da tutto il mondo. Da quando è stato istituito il Parco fluviale è cambiato tutto in meglio. Oggi, quando si parla di Alcantara, si pensa non soltanto alle cascate, ma anche alla Valle e a tutti i Comuni: Caltabiano, Castiglione di Sicilia, Francavilla di Sicilia, Gaggi, Graniti, Galvagna, Mojo Alcantara, Motta Camastra, Randazzo, Roccella Valdemone e, naturalmente, due cittadine molto conosciute: Giardini Naxos e Taormina.

Oggi, insomma, ad essere nota non è soltanto una sola parte del fiume, quella a valle, ma tutta l’area lungo la quale scorre l’Alcantara: i quindi i paesi, ma anche le aree, le gole e i mille luoghi – vere e proprie meraviglie della natura – che fino a pochi anni erano patrimonio di pochi. Angoli irripetibili che sono stati valorizzati grazie all’istituzione del Parco fluviale. Piccoli paradisi naturali che oggi è possibile visitare.

Il Parco dell’Alcantara – questo va detto per onestà di cronaca – è sempre stato amministrato bene. E questo lo si nota recandosi in queste zone: lo si vede dalla cura dei piccoli centri: lo si nota per l’amore e la passione con le quali vengono organizzate le tante manifestazioni legate alla storia e alle tradizioni di questi luoghi: lo si avverte se ci si avventura lungo le antiche strade che collegano un paesino all’altro.

Il Parco fluviale dell’Alcantara, oggi, è diventato veramente un punto di riferimento centrale per questi luoghi. Un’intuizione amministrativa che ha dato grandi frutti. Basta guardare alle tante attività che vengono organizzate, dall’astronomia (Caltabiano) alla gastronomia, dal fecondo e intelligente rapporto con la scuole del territorio (e non soltanto del territorio) ai tanti progetti realizzati e messi in cantiere con fondi regionali ed europei.

Oggi, chi viene da queste parti, resta colpito non soltanto dalla bellezza dei luoghi, dalla magia dei castelli dislocati qua e là lungo la valle, dai paesaggi mozzafiato, dalle incredibili testimonianze storiche che costituiscono una splendida e affascinante sintesi della storia della Sicilia, dai primi albori della civiltà fino ai nostri giorni, ma anche da quello che queste zone sono in grado di offrire ai turisti che amano trascorrere le vacanze in luoghi a contatto con la natura.

Non possiamo non segnalare una particolarità che si riscontra proprio in questo periodo, e cioè tra la primavera e l’estate: ovvero i sapore, quasi unico, dei frutti e degli ortaggi di queste contrade. Forse il segreto agronomico sta nelle condizioni pedoclimatiche di queste zone: ossia nel clima e, soprattutto, nei terreni che risentono dell’influenza benefica dell’Etna.

Cosa manca, allora, alla Valle dell’Alcantara? Forse una maggiore attenzione verso un ecosistema molto delicato: il fiume. Lo diciamo – a costo di ripeterci – perché se l’inquinamento di questi giorni è un fatto eccezionale (che va comunque rimosso con il ricorso a personale specializzato, trattandosi di un ambiente non semplice da bonificare), un altro tipo di inquinamento del fiume, ora subdolo, ora visibile, c’è sempre stato: o, almeno, c’è da quando i paesi che si snodano attorno al fiume sono via via diventati sempre più grandi.

Da qui alcune domande: siamo certi che tutti i Comuni della valle sono provvisti di depuratori? E questi impianti funzionano bene? Lo chiediamo che perché, ancora oggi, in Sicilia, non è infrequente riscontrare piccoli e grandi centri privi di depuratori funzionanti.

Nel caso dell’Alcantara l’attenzione verso questo aspetto deve essere massima. La Valle dell’Alcantara, oggi, per quello che è diventata e che rappresenta, è un esempio per tutte le aree interne dell’Isola. Certo, la zona parte da un vantaggio oggettivo, visto che ingloba due cittadine – Taormina e Giardini Naxos – che sono, da sempre, meta di turisti provenienti da tutto il mondo: e quindi in grado di ‘trasferire’, anche per periodi brevi, quote di turisti alla ricerca di vacanze lontane dai clamori di centri molto frequentati e desiderosi, invece, di conoscere paesaggi tranquilli con la natura incontaminata e antiche tradizioni artigianali e agricole ancora vive.

La Valle dell’Alcantara rappresenta oggi un esempio di integrazione tra aree costiere e aree interne. Ed è anche per questo che ha bisogno di maggiore attenzione da parte di tutte le autorità. Con in testa i Comuni, il Parco e, naturalmente, la Regione e l’Unione Europea.

 

 

 

 

 

Giulio Ambrosetti

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