«Un semplice gesto di civiltà». È così che Ada Salibra, presidente del comitato pari opportunità degli avvocati di Siracusa, commenta a MeridioNews l’area allattamento che oggi è stata inaugurata nel palazzo di giustizia di Siracusa. Uno spazio ricavato all’interno della sala consiglieri dell’ordine degli avvocati «che hanno rinunciato volentieri all’utilizzo esclusivo di quella stanza». Una comoda poltrona, un tavolinetto, un fasciatoio, uno scalda-biberon e un gruppo di piccoli peluche che scendono giù dal soffitto. «Per il momento – precisa Salibra – siamo riusciti ad attrezzare l’area con poche cose essenziali per offrire un primo comfort alle neo mamme che abbiano la necessità di allattare».
L’idea di creare uno spazio ad hoc all’interno del tribunale aretuseo nasce, l’anno scorso, da uno specifico episodio. «Una collega è venuta da me sconvolta per sottopormi la questione di aver visto una avvocata che stava allattando il proprio bambino nel sottoscala», ricorda la presidente. La constatazione di una esigenza che ha portato all’impegno per un progetto. «Una necessità che non potevamo ignorare – continua – e alla quale intanto, nell’immediato, siamo andati incontro mettendo a disposizione delle sale dell’ordine in modo che allattasse in ambienti più riservati».
In una fase embrionale per il progetto si era presa in considerazione l’idea di realizzare l’area dedicata alle avvocate neo-mamme nella sala dedicata all’ascolto dei minori, «salvo poi renderci conto però che viene utilizzata anche per altre funzioni e, quindi, non si poteva assicurare una piena disponibilità per l’allattamento». Un primo tassello che ha anche degli sviluppi più a lungo termine. «Ci piacerebbe intanto riuscire ad avere le autorizzazioni per creare uno spazio esclusivo, magari ricavandolo con un separè fatto di cartongesso. Guardando ancora più avanti poi – aggiunge l’avvocata – l’idea è quella di realizzare anche una nursery all’interno del tribunale».
La parità dei sessi passa pure da piccoli accorgimenti. «Le differenze di genere in ambito lavorativo sono ancora piuttosto pesanti – afferma Salibra – È molto brutto, per esempio, quando una donna si trova a dover scegliere tra un lavoro impegnativo che la costringe a stare fuori casa per gran parte della giornata e la famiglia e la crescita dei figli». Un mondo del lavoro in cui il gap tra uomini e donne è ancora tangibile «e in qualche caso sembra ancora incolmabile. Le donne sono molto penalizzate e, in molti casi, guadagnano sensibilmente meno rispetto ai loro colleghi maschi. Nel nostro ambito, poi – aggiunge – le avvocate sono spesso relegate solo a determinati ambiti come il diritto di famiglia. Rendere agevole un momento delicato come quello dell’allattamento è solo un primo passo».
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