Un artista particolare, eclettico, che cuce e ricama, intaglia il legno, fa bollire ossa e teschi in un processo artistico che assume il valore di un rito. Evgeny Antufiev, arriverà a Palermo il 16 giugno in When Art became part of the Landscape. Chapter I al museo archeologico Salinas. L’arte contemporanea incontrerà l’archeologia in una mostra imperdibile inserita tra gli eventi collaterali di Manifesta 12.
«Gli artisti contemporanei ci aiutano a ridefinire il rapporto con le opere d’arte antiche attraverso una sensibilità nuova – afferma la direttrice del museo Salinas, Francesca Spatafora – Il presunto distacco tra l’arte del passato e quella del presente è solo una percezione erronea. Come museo archeologico stimoliamo i visitatori ad abbattere questo pregiudizio». La mostra, curata da Giusi Diana, vede passato e contemporaneo a tu per tu. Un dialogo tra mitologie: quelle greca e punica, custodite dal polo museale archeologico palermitano e quella siberiana, musa ispiratrice, nonché terra d’origine, dell’artista contemporaneo russo.
Antufiev torna in Italia dopo la personale a Reggio Emilia del 2013 e le esposizioni a Roma. Un esploratore di materiali, capace di fondere oggetti apparentemente privi di legame, reduce da Manifesta 11 con le sue opere al primo piano del Lowerbraukunst e l’istallazione Eternal Garden, la grande farfalla dalle ali viola esposta nella Wasserkirche di Zurigo. L’artista russo realizza istallazioni d’impatto, pupazzi affascinanti, a tratti inquietanti, con un processo che richiama le operazioni alchemiche.
Il percorso espositivo si articolerà attorno al Chiostro Maggiore, nel portico e all’interno del giardino del Salinas, il museo archeologico più antico di Sicilia, per poi proseguire nel piano terra e nell’Agorà, recentemente inaugurata. Le opere di Antufiev da una parte, i reperti e gli artefatti del museo dall’altra. Il complesso delle gronde leonine del Tempio della Vittoria di Himera, la grande maschera della Gorgone figure mitologiche e mistiche che troveranno un riscontro attuale nelle sculture in legno, bronzo e ceramica dell’artista contemporaneo.
In mostra una trentina di opere, connesse ad iconografie simboliche che richiamano i riti religiosi e pagani delle culture arcaiche. Di particolare rilievo l’iconografia funeraria che l’artista russo dota di una particolare vitalità. La statua riflette in uno sguardo rosso e inquietante un desiderio di immortalità, elemento fondante e ricorrente nell’arte di Antufiev. Negli ultimi anni l’artista russo ha condotto alcuni studi, esplorando la cultura della Magna Grecia ed etrusca in Toscana, Lazio e Sicilia. Proprio nella penisola, ha avviato una particolare produzione di lavori in ceramica sperimentando terre e cotture differenti, creando patine speciali utilizzando materiali organici.
La mostra When Art became part of the Landscape. Chapter I, realizzata in collaborazione con la Collezione Maramotti, rimarrà visitabile fino al 4 novembre. Tra le opere esposte anche gli ultimi lavori dell’artista: le ceramiche dalle superfici ossidate e invecchiate dall’aspetto intrigante. La cerimonia di inaugurazione si terrà sabato 16 giugno alle ore 10, in presenza dell’artista.
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