Alcune scuole sono tornate alle regolari lezioni, altre resistono alle pressioni dei professori e delle forze dell’ordine continuando ad essere occupate. Come il Ninni Cassarà, la succursale del liceo linguistico di Palermo. Una delle scuole più attive nel panorama dei movimenti studenteschi nel capoluogo siciliano. Domani gli alunni del liceo linguistico saranno al fianco dei metalmeccanici per la quarta manifestazione nazionale, dopo Milano, Napoli e Cagliari, nell’ambito dello sciopero generale del settore contro le politiche economiche e la riforma del mercato del lavoro del governo Renzi e «contro la riduzione dei diritti, dei salari e il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro».
«Abbiamo chiesto aiuto alle istituzioni. Al comune ma anche alla Provincia. Ma non abbiamo avuto riscontri». Afferma Isabella Alfano del Collettivo Autonomo del Ninnì Cassarà. «La scuola è in gravi condizioni strutturali. Proprio per questo abbiamo deciso di fare dei lavori all’interno della struttura. Qualcuno si sta occupando degli spazi all’aperto, altri della palestra, cercando di riuscire a fare cio’ che le istituzioni non fanno da troppo tempo. Abbiamo raccolto dei fondi tramite un’assemblea di istituto per comprare tutto il materiale che ci serve. Se prima i professori ci guardavano con diffidenza a causa della nostra forma di protesta, oggi ci fanno i complimenti».
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