Titolo: Luci del varietà.
Coordinatore: Cosimo Coltraro.
Luci e Audio: Michele Fazio.
Costumi: Club Teatro Uno.
Interpreti: Piero Sammataro, Cosimo Coltraro, Mario Spolidoro, Ester Anzalone, Eliana Esposito, Giuseppe Calaciura, Maria Grazia Cavallaro, Claudio Alibrandi.
Produzione: Teatro del Canovaccio.
Domenica 20 maggio si è conclusa la stagione teatrale di uno dei teatri più gioviali e accoglienti che Catania offre. Il Canovaccio ha voluto chiudere in bellezza con lo spettacolo, non previsto nel calendario, ma largamente apprezzato: Luci del Varietà, coordinato da Cosimo Coltraro.
Come si deduce dal titolo (che vuole rievocare lo storico film di Fellini del 1951) è un omaggio a tanta arte che ha caratterizzato lItalia delle generazioni passate e che oggi ereditiamo con onore. È lItalia dei cafè-chantant, con divette eccentriche, cantanti da quattro soldi e macchiettisti; ancora, quella del teatro dAvanspettacolo, considerato a lungo fratello minore della Rivista, questultima caratterizzata da un misto di prosa, musica, danza e scenette umoristiche ispirate all’attualità spicciola e ai tradizionali cliché erotico-sentimentali; purtroppo è anche quella marcata indelebilmente dai segni della storia e dai mali che lhanno afflitta: le due guerre mondiali.
Si tratta di un unopera ai confini del metateatro. Aprono la scena due manovali, unico elemento reale e di contatto con gli spettatori, impegnati nella demolizione di un vecchio teatro che verrà presto soppiantato da un supermercato. A conferma di quanto si racconta nelle leggende metropolitane, ecco apparire un uomo (il maestro Piero Sammataro) che incarna lo spirito dellarte andata, della teatralità e di tutto lo spettacolo che un tempo quel luogo aveva ospitato. Complici i suoi ricordi e i miracoli del palcoscenico – dove tutto è possibile – scene dellantico splendore teatrale prendono magicamente vita e si sviluppano davanti agli occhi di un pubblico ora commosso, ora divertito.
Si susseguono performance di tutti i tipi: dal comico Uomo della Jungla da leggere con la I – (il poliedrico Giuseppe Calaciura) alla Sciantosa (la brava Ester Anzalone) che vestirà anche i panni di Wanda Osiris, allassolo di Eliana Esposito in Abat-jour e la macchietta dellospite Mario Spolidoro (eclettico regista e interprete campano, che ha già presentato E ffemmene sò belle in questo teatro), dalla danza del ventre (Maria Rosa Perri) fino ad una gara di colmi. Filo conduttore è una composita rassegna musicale, con motivi che sfiorano le corde della memoria: Marameo perché sei morto, Ma ndo vai, il Pinguino innamorato, Ma Pippo Pippo non lo sa, Un bacio a mezzanotte, I te vurria vasa, Mille lire al mese accompagnati dal divertito pianista Claudio Alibrandi. Ogni esibizione costituisce un mini-spettacolo con tanto di applauso in scena, che si va a incasellare perfettamente nella cornice generale, insieme agli inserti audio-visivi di riferimento storico (la dichiarazione radiofonica dellentrata in guerra dellItalia ad opera di Mussolini, il tripudio per la fine di questa annunciata dal generale Badoglio).
A fare da coordinatore nella messa in scena dello spettacolo e da collante tra uno sketch e laltro è stato lesilarante Cosimo Coltraro. Ora muratore, ora spassoso cameriere dal facile equivoco linguistico, da cui scaturiscono momenti di pura ilarità! Lo spettacolo però non ha autore in quanto tutti in maniera più o meno diretta hanno contribuito a renderlo piacevole, autentico e quasi unico di serata in serata. Tutti gli attori, alternandosi sul palco e interpretando anche più ruoli sono dunque degni di menzione. Artisti a 360°. Si svelano per esempio le doti canore delle donne, come il meritevole trio Esposito, Anzalone e lincantevole Maria Grazia Cavallaro, che con le loro voci melodiche hanno a più riprese deliziato lorecchio dei presenti.
Insomma, uno spettacolo di quelli che ti vien voglia di rivedere ogni fine settimana! Coloro che lo hanno perso, non disperino: forse lestate riserverà qualche sorpresa! Dunque tenetevi informati e al momento giusto
accorrete tutti da Londra, Parigi, Mascalucia, Adrano e Belpasso!
Venghino signori venghino.
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