Il sospiro di sollievo tirato dai tifosi dell’Akragas a fine giugno è già dimenticato: la felicità che aveva accompagnato la notizia del deposito della documentazione necessaria per l’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro, stagione 2017-2018, è stata infatti spazzata via dalla decisione della società di non presentare la fidejussione. Un atto che deriva dalla mancata concretizzazione delle trattative in essere per la cessione delle quote societarie, come specifica il presidente Silvio Alessi nel comunicato stampa apparso sul sito ufficiale della società biancazzurra.
«Allo stato attuale – recita il comunicato – non si sono concretizzate le trattative per la cessione di quote societarie date per scontate nei giorni antecedenti la presentazione della domanda, né tanto meno sono stati sottoscritti i famosi contratti di sponsorizzazione promessi, nonché il rinnovo di quello già esistente con l’Enel». Non essendo dunque mutata la situazione, il presidente Alessi e il socio di maggioranza Marcello Giavarini hanno deciso di non continuare più da soli: le spese da sostenere e le scadenze impellenti hanno costretto la dirigenza a compiere questo passo.
Importante ricordare come le risorse economiche necessarie per permettere all’Akragas di prendere parte al prossimo campionato di Lega Pro si aggirino attorno al mezzo milione di euro: 350mila euro per la fidejussione e altri 150mila per mettere in pareggio il bilancio, entro il 7 luglio. Dopo due salvezze consecutive in terza serie, dunque, rischia seriamente di giungere al capolinea l’avventura dei biancazzurri nella terza serie professionistica, anche se la dirigenza non chiude ancora la porta a possibili ribaltoni. «Qualora dovessero presentarsi reali e credibili interlocutori interessati all’acquisizione di quote societarie – prosegue il comunicato – si ribadisce la totale disponibilità a cedere le stesse in parte o in toto, a costo zero. In questo caso, si potrà sanare la situazione relativa all’iscrizione, presentando eventuale ricorso entro venerdì 14 luglio».
Prosegue dunque il periodo delicato per il calcio siciliano: i fasti di dieci anni fa, con ben tre squadre dell’Isola in serie A, sembrano molto lontani. Rimanendo in Lega Pro, anche il Messina ha deciso di non pagare la fidejussione. La situazione, in casa giallorossa, è però differente: secondo il comunicato stampa emesso ieri, la società era in grado di garantire l’emissione della polizza fideiussoria e il pagamento di emolumenti e ritenute fiscali e previdenziali, dichiarando però di aver saltato la scadenza per concludere al meglio «l’impegnativa opera volta al rispetto dei parametri patrimoniali fissati dalla normativa vigente». Se dunque l’Akragas rischia di scomparire, il Messina andrà di sicuro incontro a una partenza gravata da una penalizzazione in classifica.
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