Sono scattate le manette oggi per Alfio Muzio, l’uomo che era riuscito a sfuggire all’arresto dopo l’intervento di alcuni cittadini di Nesima. Gli uomini del quartiere avevano circondato la volante dei carabinieri mentre tre militari stavano procedendo al fermo di Muzio, che era a terra dopo un lungo inseguimento per le strade del centro. Gli agenti del nucleo investigativo centrale, insieme ai colleghi di Fontanarossa, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere su disposizione della giudice per le indagini preliminari Gaetana Bernabò Distefano.
I magistrati hanno riconosciuto la correttezza del comportamento dei militari che, il 7 maggio scorso avevano provato a fermare Muzio mentre percorreva via Montenero a bordo della sua auto. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, alla vista delle forze dell’ordine – che intanto stavano trasportando un secondo soggetto, arrestato per altre attività – l’uomo avrebbe iniziato a guidare in modo pericoloso, correndo tra le strade del centro cittadino. Dopo aver azionato le sirene, i carabinieri hanno provato a raggiungere Muzio che, intanto, ha accelerato, sbattendo anche con altre vetture presenti nella carreggiata. Dopo una lunga fuga per le strade del quartiere di San Leone, la corsa è stata fermata dall’impatto della sua Smart bianca contro un muro.
Prima di scendere dal veicolo, l’uomo avrebbe provato a investire il maresciallo capo pattuglia facendo marcia indietro. È qui che Il carabiniere, per non rischiare di essere travolto, avrebbe estratto la pistola di ordinanza, sparando alle ruote e al motore dell’auto. Bloccato il mezzo, i militari hanno provato a far scendere il fuggitivo che era rimasto barricato all’interno. Solo con l’aiuto di circa 60 persone del quartiere, che hanno accerchiato i carabinieri insultandoli e spingendoli, Muzio ha trovato il coraggio di uscire dall’auto per partecipare all’aggressione, portando le forze dell’ordine ad andar via.
I successivi riscontri investigativi acquisti dagli uomini dell’Arma hanno permesso di raffigurare un quadro probatorio a carico di Alfio Muzio, che si era intanto presentato spontaneamente in caserma dopo i fatti, che ha convinto l’Autorità giudiziaria a procedere all’arresto. L’uomo, dapprima denunciato a piede libero, si trova ora nel carcere di Piazza Lanza, con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale aggravate e di evasione dai domiciliari.
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