Agenzia delle entrate, tremila per 25 posti Alle Ciminiere caos e concorso sospeso

Tremila concorrenti hanno atteso per sei ore. Poi, alle 16, è arrivata la comunicazione ufficiale: a Catania il concorso bandito dall’Agenzia delle Entrate per 855 posti da funzionari è stato sospeso per irregolarità. Caso unico in tutta Italia, visto che nelle altre città tutto si è svolto regolarmente. La comunicazione arriva dagli altoparlanti del centro fieristico Le Ciminiere, sede dell’esame. Ma ormai da più di tre ore regna il caos.

«È uno scandalo – denunciano molti partecipanti – intorno alle 13 sono cominciate a circolare le risposte». Mentre infatti a Catania i questionari dovevano ancora essere distribuiti, a Palermo e in altre città l’esame era già finito. Le procedure di identificazione sono iniziate regolarmente alle 10 come nel resto d’Italia, per concludersi intorno alle 11:15. Ma non sono bastate tre ore per espletare l’iter propedeutico alla distribuzione dei questionari, 80 domande da completare in 50 minuti. «Ci dicevano continuamente di stare seduti – denuncia Valentina, tra i partecipanti – perché l’esame sarebbe iniziato a breve ma quando si è sparsa la voce che molti sapevano già le risposte è scoppiato il finimondo e si è alzato un coro di “buffoni, buffoni”». Intorno alle 14:30, quasi due ore prima che venisse ufficializzata la sospensione dell’esame, hanno aperto le porte e «sono entrati amici e parenti», racconta Ilaria.

In Sicilia erano due le sedi di esame: a Catania si sono presentati i concorrenti con cognome dalla A alla G, a Palermo quelli dalla H alla Z. Degli 855 posti totali, 25 sono destinati all’Isola. Non è ancora chiaro se la sospensione del concorso catanese invalidi entrambi gli esami. Secondo il presidente della vigilanza Alfio Caruso è improbabile che «vada ripetuto anche a Palermo». Nel frattempo però su forum e siti internet scoppia il caos con i candidati di mezza Italia che se la prendono con «le solite irregolarità siciliane».

Qualcuno, prima di andare via, chiede di poter scrivere una dichiarazione su carta intestata all’Agenzie delle entrate quanto successo. «Senza aver ricevuto il questionario – scrivono i concorrenti – tutti sapevamo che tra le domande di esame ce ne sarebbe stata una sulla liquidazione 36 bis e un’altra relativa alla curva di Gauss. Nei minuti successivi, quando ormai la vigilanza non controllava più l’ordine pubblico, siamo venuti a conoscenza di quasi tutte le 80 domande». In difesa dell’operato dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate addetti alla vigilanza e alla sicurezza si schiera segretario provinciale della Cgil Funzione Pubblica, Armando Garufi, «Probabilmente – denuncia – c’è stato qualche intoppo nella macchina organizzativa, ma la direzione centrale ha sbagliato la scelta delle sede. A Palermo i concorrenti sono stati divisi in diverse scuole, a Catania era impossibile controllare tutti i partecipanti in una struttura così grande».

Salvo Catalano

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