Affaire Irsap, domani il redde rationem all’Ars. E il Tar accoglie il ricorso di una ditta dell’Asi di Agrigento…

Mentre il Presidente della Commissione Antimafia, Nello Musumeci annuncia che si occuperà del caso Irsap, e mentre domani la Commissione Affari Istituzionali si occuperà della nomina di Cicero, dal Tar arrivano notizie che confermano come le denunce non sempre trovano corrispondenza nei Tribunali….

”La denuncia di pressioni mafiose nelle Asi rilanciata stamane dal Sole 24 Ore si accompagna alle dure parole del commissario dell’Irsap. Tanto le Asi, quanto l’Irsap sono soggetti controllati dalla Regione Siciliana e, pertanto, e’ nostro dovere valutare se nel tempo flussi di denaro di investimenti regionali abbiano preso la strada degli interessi mafiosi”. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione Antimafia dell’Ars, Nello Musumeci che ha precisato:

”La Commissione Antimafia, proprio per la scelta di unanimita’ compiuta nell’elezione del suo presidente, vorra’ attivarsi per incontrare i funzionari, audire le parti sociali e le associazioni di categoria, ricostruire tutti i fatti che possano aver dato origine a responsabilita’ individuali di funzionari della Regione. Cercheremo di svolgere il nostro ruolo istituzionale, senza condizionamenti e senza obiettivi politici precostituiti”.
Intanto domani il caso della nomina di Cicero alla Presidenza dell’Irsap approda in Commissione Affari istituzionali. Dove si prevedono fuochi d’artificio. I deputati, infatti, non hanno gradito il blitz di Confindustria Sicilia, che lo ha scelto  mentre si discuteva di un ddl che avrebbe dovuto ridisegnare la governance dell’ente.

Mentre spuntano come funghi  nuovi dettagli della travagliata gestione commissariale, targata sempre Cicero-Confindustria Sicilia.

Ma facciamo un piccolo passo indietro. Ieri, Crocetta, nel corso della conferenza stampa in cui ha anche assunto il ruolo di ‘bacchettatore’ dei giornalisti, ha enfatizzato le denunce di Cicero contro imprese vicine alla mafia, la revoca di lotti nelle aree Asi, eccetera eccetera.

Non stupisce che forze poco trasparenti abbiano potuto allungare le loro mani sulle risorse pubbliche delle Asi come di tutti gli altri settori pubblici in Sicilia e speriamo che i magistrati possano davvero fare luce.
Ma il punto non sono le denuce di Cicero, quanto  la legittimità del suo ruolo (su cui si esprimerà il Tar a Novembre relativamente al suo incarico di Commissario Straordinario) e l’opportunità che sia Confindustria Sicilia (nessuno li ha votati ) a gestire interamente settori strategici per l’economia dell’Isola: dall’assessorato alle attività Produttive all’Irsap e dintorni (Irfis ad esempio).

Basta la propaganda antimafia per scalare le vette di enti e istituzioni da cui dipendono le sorti dell’economia siciliana? Basta citare il numero di denunce per misurare la potenza ‘antimafiosa’ di qualcuno? Denuncia non equivale a condanna. E’ offensivo nei confronti dei Giudici porre l’equazione: io denuncio-tu condanni.

I magistrati vagliano gli esposti e decidono il da farsi. Non sempre, insomma,  quello che si denuncia trova corrispondenza nelle decisioni dei Tribunali.
Dovrebbe saperlo bene lo stesso Cicero.

Il Tar, ad esempio, il 24 Luglio scorso, ha accolto il ricorso di una ditta di Agrigento (Giovanni Galvano)  cui erano stati revocati i lotti, condannando l’Asi a pagare le spese processuali.

Qui potete leggere la Sentenza  sul caso, in attesa di conoscere i dettagli di episodi simili  e i relativi pronunciamenti dei Giudici.

Crocetta e i giornalisti siciliani: botta e risposta

 
 

Redazione

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