E’ ufficiale, dal 5 novembre al 5 dicembre le partenze e gli arrivi previsti da e per l’aeroporto Fontanarossa saranno dirottati nello scalo della base militare di Sigonella. Il Cda della Società di gestione aeroportuale di Catania (Sac) ha approvato ieri pomeriggio l’accordo stipulato tra l’Aeronautica militare e l’Enac che consentirà il trasferimento dei voli durante il periodo di chiusura per i lavori di riqualificazione della pista. Ha anche presentato la prima e provvisoria scheda tecnica dei tempi necessari alle operazioni di accettazione, controlli di sicurezza, trasferimenti ed effettivo imbarco.
Nello scalo di Sigonella, che dista 30 minuti dalla città etnea, verrà dirottato il 70 per cento dei voli. «Bisogna anche considerare che saremo in un periodo di bassa stagione e il traffico sarà minore», spiegano dalla Sac. Le operazioni di check-in resteranno a Fontanarossa, dove i passeggeri dovranno presentarsi tre ore prima della partenza. Il banco accettazioni chiuderà 85 minuti prima dell’orario previsto per la partenza. Furgoni bagagli e passeggeri a ridotta mobilità partiranno 75 minuti prima del decollo e 60 minuti prima ci sarà il trasferimento in autobus gran turismo per gli altri passeggeri verso Sigonella.
«E’ una prima stima dei tempi necessari, adesso dobbiamo stabilire i dettagli con le compagnie aeree e l’Enac», spiega Nico Torrisi, neo amministratore delegato della Sac. Che nel corso del Cda ha annunciato anche che, con ladvisor finanziario Mediobanca, sono state condivise le azioni da intraprendere per riavviare il processo con le banche. I costi per rendere possibile il trasferimento dei voli su Sigonella infatti sono a carico della Sac. E servono fondi anche per gli altri investimenti previsti dal piano industriale e dal Contratto di programma stipulato fra Sac ed Enac.
Per il quarto aeroporto più importante in Italia, dopo Roma, Milano e Venezia, che serve 3,5 milioni di siciliani, è previsto infatti anche un progetto per realizzare il collegamento ferroviario che consentirà di raggiungerlo via treno e per il quale sono stati stanziati 110 milioni di euro dalla Banca d’investimento europea. Altri lavori permetteranno l’allungamento della pista per consentire di effettuare voli diretti intercontinentali. «Si stanno riprendendo le fila dei progetti già incardinati dalla precedente amministrazione, come il programma tra Sac ed Enac ancora non firmato», dichiara Torrisi. Nell’ambito degli interventi di sviluppo infrastrutturale dellaeroporto di Catania, la Sac si è anche «attivata per la rivisitazione del master plan, che dovrà essere successivamente sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale (Via), ovvero il nulla osta da parte del ministero dellAmbiente», si legge in una nota diffusa stamattina.
«Dobbiamo rivedere tutto anche alla luce della vicenda Wind Jet», rivela l’amministratore delegato. E aggiunge che quello che non vuole fare è «dare spazio alle polemiche con chi non c’è più». «Dovremmo abbandonarle per pensare alle cose concrete – dice – Per esempio, abbiamo già stabilito una linea di razionalizzazione dei costi che porterà al taglio – si stima di almeno un terzo – dei costi di consulenze esterne in un’ottica di risparmio aziendale». Non resta che aspettare i risultati.
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