Aeroporto, Gesap: trovati gli investitori per i lavori Da Intesa e Unicredit finanziamenti per 44 milioni

Possibile svolta nel braccio di ferro tra Enac e Gesap sui finanziamenti per completare gli interventi all’aeroporto di Palermo Falcone Borsellino. La società che gestisce lo scalo di Punta Raisi ha comunicato in una nota ufficiale che le due banche che finanzieranno il cospicuo investimento quadriennale di 44 milioni saranno Intesa SanPaolo e Unicredit. L’ente di aviazione civile aveva imposto un ultimatum alla Gesap: o trovava i soldi o rischiava di perdere la concessione, con la conseguente privatizzazione dello scalo.

La deadline per la trattativa con le banche era fissata inizialmente al 26 gennaio, poi posticipata al 3 febbraio: «L’esito della procedura di gara per la provvista finanziaria necessaria agli investimenti del piano di sviluppo di Gesap, conclusasi alle 14 di oggi – si legge in una nota -, ha confermato nei fatti il grande interesse del sistema bancario nei confronti dell’aeroporto di Palermo. Il pool di banche costituito da due fra i più grandi istituti italiani, Intesa SanPaolo e Unicredit, ha deliberato di finanziare in pari quota l’intero importo di 44 milioni di euro richiesto da Gesap. Un segnale di grande credibilità del piano economico-finanziario presentato dalla società e quindi del grande interesse col quale viene vista la positiva progressione che l’aeroporto di Palermo ha mostrato negli ultimi anni, che non è sfuggito ai grandi istituti finanziari».

Per convincere le banche la società guidata da Fabio Giambrone ha snocciolato le stime di crescita del prossimo decennio: «Il sostanziale aumento dei ricavi che dagli attuali 60 milioni» dovrebbe salire «fino ai 94 per il 2030» e gli utili previsti che «nel periodo 2016-2030 sono stimati pari ad una media annua di 7,3 milioni, per non citare lo stesso valore di Ebitda per il periodo che dal 2020 in poi supererà i 20 milioni annui». E ancora il raggiungimento nel 2030 «della quota di 8 milioni di passeggeri superando i 7 milioni previsti nel 2024 (nel 2016 il consuntivo è stato di 5,3 milioni con una crescita del 8,5 per cento rispetto al 2015)»; il raddoppio «dei ricavi commerciali (da 12 milioni del 2016 a 21 milioni del 2030) soprattutto grazie alla politica commerciale su Rent a car, ai nuovi spazi commerciali e al potenziamento di quelli esistenti»; la riduzione dei costi e «la programmazione di gare per affidamenti riguardo servizi quali PRM, Presidio, Croce Rossa, Pulizia, Energia». Gli investimenti alla fine del triennio 2016-2019 dovrebbe ammontare in tutto a 62 milioni di euro, nel decennio 2020-2030 a 128 milioni ipotizzando ribassi d’asta al 20%.

«Ancora una volta la Gesap ha dimostrato di mantenere gli impegni presi sugli investimenti – dicono Giambrone e l’amministratore delegato Giuseppe Mistretta – confermando quanto avevamo previsto». È in corso la comunicazione del piano all’Enac. Per il sindaco metropolitano di Palermo Leoluca Orlando, che da solo controlla gran parte delle quote azionarie della società e che spesso sulla gestione dello scalo si è scontrato con il presidente dell’Enac Vito Riggio, la positiva conclusione della gara  «conferma la credibilità e la sostenibilità finanziaria del piano di sviluppo dell’azienda – commenta -, che adesso, grazie alla consistente provvista finanziaria, potrà portare a compimento il proprio piano di infrastrutturazione per essere sempre più un biglietto da visita ed una porta di accesso per tutta l’area metropolitana. Un’ulteriore conferma del fatto che la Gesap è oggi uno dei motori di sviluppo economico del nostro territorio, non soltanto in chiave turistica».

«È una buona notizia per la città, per il territorio e per i lavoratori, perché si mette al centro un progetto di sviluppo e di crescita dell’hub palermitano – dichiarano il componente della segreteria Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario della Filt Cgil Gaetano Bonavia e il rappresentante Filt Cgil in aeroporto Giuseppe Panettino -. L’aeroporto di Palermo può diventare un esempio positivo di gestione pubblica che funziona, aperta ai finanziamenti dei privati».

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