Alla fine, il via libera è arrivato. Per i soci della Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania, il voto è stato unanime: sì, si possono mandare avanti le procedure per la privatizzazione. Sì, si può fare la gara per trovare un advisor che faccia da intermediario nella trattativa con gli eventuali privati. Sì, venderanno tutti (tranne il Comune di Catania, che le sue quote azionarie ha deciso di tenersele). L’assemblea dei soci si è riunita ieri e, nonostante l’esito positivo, le criticità non sembrano essere superate.
Sulla privatizzazione dell’aeroporto, del resto, per mesi le fazioni hanno litigato. Da una parte l’asse Pietro Agen-Nico Torrisi, rispettivamente rappresentante della super Camera di Commercio (Catania, Siracusa e Ragusa) e amministratore delegato della Sac; dall’altra il governatore Nello Musumeci e l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. I primi desiderosi di avviare in breve tempo la procedura, diventando protagonisti di una svolta storica per lo scalo catanese; i secondi, invece, poco felici del solo formale coinvolgimento della Regione nelle decisioni da intraprendere.
Lo stallo ha avuto fine, ufficialmente, ieri. Quando anche l’Irsap, l’ente regionale proprietario di una piccola parte di azioni dell’aeroporto, ha votato per il sì, dopo le lunghe attese alle quali aveva costretto il resto dei soci. «La Regione non ha concesso una delega in bianco ai vertici della Sac», assicura Falcone con una nota diffusa alla stampa. «Il via libera alla collocazione sul mercato delle quote viene oggi subordinato alla presentazione di un puntuale e strategico Piano industriale per Fontanarossa», di cui si dovrà avere notizia al più presto.
Nei fatti, però, la Regione ha tolto l’ultimo ostacolo all’unità d’intenti. Gli altri soci avevano già dichiarato che sarebbero andati avanti da soli, anche senza Palermo. Agen, sbottando, aveva addirittura invitato il presidente Musumeci a comprare, per conto della Regione, le quote in vendita. La deputazione del Movimento 5 stelle a Palazzo dei Normanni, nel frattempo, chiama il governatore a riferire all’Assemblea regionale siciliana. «Un’operazione che decide le sorti di un’infrastruttura strategica per la Sicilia come l’aeroporto di Catania deve passare giocoforza dall’Ars – dicono i pentastellati in un comunicato – Musumeci venga a riferire in aula, spiegando i dettagli dell’operazione, che al momento giustamente desta non pochi interrogativi tra i cittadini».
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