Adrano, precari del Comune in sciopero della fame Il sindaco: «Protesta strumentale, così non aiutano»

Continua la protesta dei dipendenti del Comune di Adrano. Dopo l’occupazione dell’aula consiliare dello scorso 3 maggio, i 114 lavoratori assunti a tempo determinato aspettano ancora il pagamento di cinque mensilità. Per questo motivo hanno proclamato una giornata di sciopero e un corteo silente al centro della città. Muniti di nastro adesivo in bocca, simbolo del «silenzio dell’amministrazione comunale», i manifestanti hanno marciato fino a piazza Umberto. Dove hanno esposto uno striscione in prossimità del Castello normanno.

Ma l’agitazione non finisce qui. Sono infatti previste altre due giornate di sciopero per la prossima settimana e quattro lavoratori hanno annunciato lo sciopero della fame.«Siamo ormai ridotti allo stremo e ci diamo sostegno l’uno con l’altro – ha detto Biagio Cartillone, Rsu della Cgil, il quale, da oggi, assieme ai compagni di lotta Franco SaittaSalvatore Scavone e Maria Pia Leotta, ha deciso di non mangiare in segno di protesta. «Il sindaco Pippo Ferrante è rimasto sordo dinanzi alla nostre richieste – continua Cartillone – chiediamo la stessa parità di trattamento con gli altri colleghi: non stiamo domandato niente di eccezionale, soltanto i nostri stipendi». 

Duro il commento del primo cittadino Pippo Ferrante:«È evidente che sulla vicenda qualcuno stia soffiando sul fuoco. Mentre in Sicilia i precari protestano nei confronti della Regione ad Adrano ci si rivolge al Comune. Solo alcune sigle sindacali, che ringrazio per il loro impegno, stanno collaborando con noi per sbloccare i fondi». «L’amministrazione non merita queste contestazioni, sopratutto dopo l’ulteriore anticipazione di due mensilità che sono in corso di pagamento. – conclude il sindaco – Ho assistito in questi giorni ad una girandola di false notizie alimentate per obbiettivi chiaramente politici». 

Nei giorni scorsi un incontro in Prefettura organizzato in presenza dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, del sindaco, della viceprefetta vicaria Anna Maria Polimeni, e di una delegazione di lavoratori – non ha prodotto i risultati sperati. 

Salvatore Caruso

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