Adeguamento sismico, fondi dal Comune «Pochi i soldi, ma è un segnale importante»

Contributi a sostegno dell’edilizia privata per interventi di miglioramento sismico sono stati annunciati questa mattina dal sindaco di Catania Enzo Bianco. Circa quattro milioni 700mila euro, assegnati all’intera Sicilia da una ordinanza del dipartimento della Protezione civile dello scorso febbraio. Ma che, nonostante l’esiguità della cifra in rapporto all’intera regione, «rappresentano un segnale importante per una delle città a più alto rischio sismico d’Italia, con simulazioni che annunciano in caso di terremoto della più grande tragedia della storia del nostro Paese», come sottolinea lo stesso primo cittadino davanti a una foltissima platea.

Sala consiliare pienissima questa mattina a Catania

Talmente numerosa – con rappresentanti provinciali degli ordini degli architetti, degli ingegneri, dei geologi e dei geometri dei costruttori, oltre a quelli dei sindacati, degli amministratori di condominio e di numerosi politici locali dell’area di maggioranza – che la breve comunicazione pubblica dei nuovi interventi programmata ieri con apposito provvedimento sindacale, il numero 360595, si è svolta nella sala consiliare in luogo della sala giunta, ormai per consolidata tradizione sede delle conferenze stampa dell’amministrazione. «Entro sessanta giorni, a partire da oggi, i cittadini catanesi potranno depositare le domande presso uno sportello dedicato negli uffici dell’assessorato, il cui personale procederà alla selezione delle domande», entra nel merito del provvedimento l’assessore all’Urbanistica Salvo Di Salvo. Che spiega: «Potranno essere ammesse al contributo quelle strutture i cui lavori verranno completati in sessanta giorni per semplici interventi di rafforzamento, mentre 180 giorni serviranno per interventi per messa in sicurezza e miglioramento sismico». Esclusi a priori, tutti gli edifici già oggetto di finanziamenti pubblici e sanatorie.

«Ringrazio per la presenza, dall’alto valore simbolico, Giovanni Spampinato capo servizio del dipartimento regionale della Protezione civile,  Salvatore Gabriele, ingegnere capo dell’ufficio del Genio civile di Catania, Fulvia Caffo soprintendente dei Beni culturali e all’Identità siciliana, e dei rappresentanti dell’Ingv, – continua Enzo Bianco – Con i vulcanologi partirà un programma di monitoraggio del rischio sismico per cause naturali e antropiche», annuncia il sindaco. Che promette: «Presto avvieremo, con dei fondi europei che abbiamo ottenuto, la totale ristrutturazione di tre edifici comunali a norma antisismica». Gli edifici, «non sono ancora stati individuati dall’amministrazione», come conferma l’assessore Di Salvo. Che sottolinea anche l’esigenza di «far pervenire molte domande all’amministrazione, in modo da ottenere più fondi specifici».

Presenti all’incontro in Comune anche alcune rappresentanze dell’associazione dei costruttori Ance, protagonista negli scorsi mesi di una campagna di sensibilizzazione sul tema. «L’associazione dei costruttori mette a disposizione dei tecnici per aiutare i proprietari a capire quale è la cifra necessaria a mettere in sicurezza il proprio immobile», spiega a CTzen Salvo Messina, presidente di Ance giovani. Messina si dice soddisfatto dell’iniziativa comunale, «perché qualsiasi incentivo è utile» ma tiene a sottolineare che, anche per chi non riuscisse ad accedere ai contributi, ristrutturare conviene. «Al momento ci sono vari sgravi per i privati: il 20 per cento sulle tasse locali (Imu, ndr) stabilito dal Decreto del fare – aggiunge Messina – ai quali si aggiungono il 65 per cento sulle imposte per persone fisiche se si decide di rendere la casa a norma della normativa energetica. E il 50 per cento per interventi di recupero architettonico», sottolinea il presidente di Ance giovani. Per il quale, però, rimane un problema di fondo. «A Catania sono pochi i proprietari di immobili separati, la maggioranza sono appartamenti in condomini. Mettere d’accordo tutti su una eventuale ristrutturazione è davvero difficile», spiega l’ingegnere. Una soluzione, però, ci sarebbe. «Bisogna cominciare a valutare il valore di un edificio in base alla rispondenza alle norme antisismiche. Si resterebbe stupiti di quanti edifici sulla carte in zone pregiate della città sono in realtà ad altissimo rischio sismico», conclude Messina.

Leandro Perrotta

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