Acqua pubblica? Sì, grazie!

Sarà possibile tornare alla gestione pubblica dell’acqua, così come chiede oltre il 97 per cento degli italiani? Ieri i promotori del testo di legge di iniziativa Popolare e dei Consigli Comunali denominato“Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle Acque. Adeguamento della disciplina del servizio idrico alle risultanze del referendum popolare del 12 e 13 giugno 2011” hanno inviato al Presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità, Nicolò Marino, a ai 12 capigruppo parlamentari dell’Ars una richiesta d’incontro urgente.

I promotori dell’acqua pubblica in Sicilia vogliono esporre a Governo e Parlamento dell’Isola per esporre le proprie ragioni. Ma anche per capire che intenzioni hanno Governo regionale e Ars su questo delicato tema.

Ricordiamo che i Comitati per l’acqua pubblica della Sicilia, lo scorso anno, sulla scorta del referendum del 2011 (che ha segnato, per l’appunto, una grande vittoria dei fautori della gestione pubblica dell’acqua), hanno presentato all’Ars un disegno di legge d’iniziativa popolare per il ritorno, nella nostra Isola, dell’acqua pubblica.

Sempre per la cronaca, questo disegno di legge, nella passata legislatura, ha incontrato l’ostracismo della maggioranza della vecchia Ars e del Governo retto allora da Raffaele Lombardo e appoggiato dal Pd.

Oggi siamo nella nuova legislatura. E il presidente Crocetta, in campagna elettorale, si è impegnato per il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua. Ma nella maggioranza che appoggia il Governo c’è anche il Pd. Che posizione ha, questo strano Partito, sull’acqua?

Nella passata legislatura, come già ricordato, il Pd ha appoggiato la gestione privata dell’acqua. Anzi, quando l’allora presidente Lombardo inviava nei Comuni i commissari ad acta per trasferire le strutture idriche pubbliche ai privati – con l’opposizione di molti Sindaci, il Pd appoggiava il Governo e non i Sindaci (c’entra qualcosa, questa vicenda, con i 200 mila voti persi da questo Partito alle elezioni regionali?).

Il passato è passato. Legislatura nuova, vita nuova. Anche se nel Pd siciliano e nel gruppo parlamentare all’Ars non mancano le facce vecchie.

I promotori dell’acqua pubblica, da parte loro, fanno sapere che il 21 maggio si sono concluse le audizioni della sottocommissione Ambiente e territorio e che, nei prossimi giorni, si apriranno le fasi di emendamento al testo.

“L’auspicio dei proponenti –leggiamo nel comunicato dei fautori dell’acqua pubblica – è quello che venga rispettato l’impianto della legge a gran voce richiesto dalle amministrazioni degli Enti Locali e dei Movimenti che l’hanno promosso, nonché della maggioranza dei siciliani, i 2.079.819 cittadini che nel 2011 hanno espresso il 97,9% di sì all’acqua pubblica”.

 

Riportiamo di seguito il testo della lettera che i fautori dell’acqua pubblica hanno inviato al presidente della Regione

Alla cortese attenzione del Presidente della Regione Siciliana On.le Rosario Crocetta

E p.c. agli organi d’informazione

 

Oggetto: richiesta di incontro urgente su discussione disegno di legge di ripubblicizzazione delle Acque in Sicilia.

Gentile On.le Presidente,

Come rappresentanti dei promotori del testo di legge denominato “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle Acque. Adeguamento della disciplina del servizio idrico alle risultanze del referendum popolare del 12 e 13 giugno 2011” siamo a sottoporre alla Sua attenzione la richiesta di un incontro urgente con una delegazione del Comitato promotore della legge, del Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni e del Coordinamento degli Enti Locali per l’Acqua Bene Comune.

Il 21 maggio si sono conclusi i lavori della Sottocommissione istituita per l’esame della legge da noi proposta, e ripresentata in questa legislatura anche per iniziativa parlamentare a nome dell’On. Panepinto con il n° 125, e si aprirà la fase di emendamenti al testo.

Come Le è noto, già con il Governo Lombardo il testo in oggetto, che ha seguito il medesimo iter, è stato pesantemente modificato dagli emendamenti in IV Commissione ed infine, a causa di una evidente contrarietà di quel Governo alla gestione pubblica delle acque, non è mai approdato alla discussione in Aula. Tale contrarietà, che Lombardo ha ideologicamente condiviso con Cuffaro, è stata in questi anni indirizzata ad intimidire e perseguire i Comuni con gli atti illegittimi di Commissariamento. Abbiamo quindi apprezzato che nella legge 2/13 da Lei emanata, al comma 6 fossero finalmente sanate le posizioni di tutti quei Comuni che tutelando l’interesse pubblico generale delle proprie comunità si sono opposti alla consegna degli impianti a gestori, tutti più che screditati dal non rispetto dei contratti sottoscritti.

Il testo in oggetto è la sintesi di un lungo percorso, iniziato nel 2007 e partecipato trasversalmente dagli Enti Locali e dalle Associazioni di tutta la nostra regione, costituiti in coordinamento nazionale degli Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e Forum Siciliano dei Movimento per l’Acqua e i Beni Comuni. Gli stessi soggetti che hanno dato vita al comitato referendario regionale “2 SI per l’acqua Bene Comune” che ha portato anche in Sicilia la maggioranza degli elettori, 2.079.819 cittadini, al voto.

La Sicilia è stata la prima regione italiana che ha presentato, già nel 2010, un testo di legge promosso, per la prima volta nella nostra regione, per iniziativa Popolare e dei Consigli Comunali.

Oggi molte altre regioni italiane stanno seguendo lo stesso percorso con l’ambizione di dare risposta legislativa allo straordinario esito dei referendum del 2011 che, è triste dirlo, per l’ultima volta ha visto recarsi alle urne la maggioranza degli italiani al voto, e che in Sicilia ha ottenuto una percentuale di SI, 97,9%, perfino superiore a quella Nazionale. Anche a livello del Parlamento Nazionale il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua di cui siamo parte, si appresta a far riproporre il testo di legge di iniziativa Popolare presentato nel 2007, per iniziativa parlamentare, favorendo la costituzione di un intergruppo per l’Acqua Pubblica.

Le politiche che hanno contraddistinto sia i Governi Berlusconi e Monti a livello nazionale, che Cuffaro e Lombardo a livello regionale, sono state improntate alla privatizzazione selvaggia del SII, con tutte le storture che in Sicilia sono state esemplificate col dire che “con l’acqua non si beve, ma si mangia”.

Riteniamo che una inversione di rotta in senso legalitario si imponga, ed a nostro avviso sarebbe un segnale straordinaria portata politica che proprio dalla Sicilia si offrisse alla politica nazionale un esempio di rispetto della volontà Popolare e delle Amministrazioni degli enti Locali discutendo ed approvando il testo in esame.

Nella storia della Repubblica nessuna proposta di legge di Iniziativa Popolare è mai stata discussa dal Parlamento Italiano. Il Governo ed il Parlamento Siciliano hanno oggi l’opportunità di mostrare capacità d’ascolto e sintonia con i propri cittadini, valorizzando il percorso democratico e partecipativo più ampiamente condiviso nella storia della nostra Regione, e tale da far superare ogni steccato partitico per convergere nella proposizione del testo di legge in oggetto. L’Acqua è divenuta paradigma della Democrazia.

Riteniamo che il testo di legge che Le sottoponiamo in allegato, programmaticamente ispirato ai più recenti sviluppi della legislazione interna e comunitaria, rappresenti uno strumento avanzato ed originale in grado di realizzare una riforma organica della materia che potrebbe benissimo essere assunta quale modello per una nuova disciplina nazionale di settore, dando risposta alla richiesta di una gestione pubblica in grado di coniugare il soddisfacimento di un bisogno primario con la lotta al dissesto idrogeologico e uno sviluppo economico compatibile con le ragioni della difesa dell’ambiente.

Crediamo che la fortissima mobilitazione Popolare e delle Amministrazioni dei 135 Enti Locali che hanno deliberato per la legge, nonché di tutti quelli che si sono aggiunti dopo i tre mesi concessi dalla l.r. 1/04, rendano il tema della gestione pubblica e partecipata delle acque in Sicilia di importanza strategica per il futuro della nostra regione, anche in virtù della crescente partecipazione che in questi anni ha connotato la battaglia per l’acqua pubblica con una mobilitazione democratica senza precedenti, e che attende dalla compagine politica presente in Assemblea risposta.

Certi dell’interesse già in altre occasioni da Lei manifestato per l’argomento, auspichiamo di poterLa incontrare per esporLe le nostre ragioni prima che il testo di legge venga esitato dalla IV Commissione Ambiente e territorio.

Restando in attesa di un Suo cortese riscontro l’occasione ci è gradita per porgere i più cordiali saluti.

 

 

Redazione

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