NE HA PARLATO L’ASSESSORE ALL’ENERGIA E AI RIFIUTI, SALVATORE CALLERI
L’annuncio c’è. I fatti ancora no. Ieri l’assessore regionale all’Energia e ai rifiuti, Salvatore Calleri, ha comunicato che la Regione, dopo un lunghissimo silenzio, si sta adoperando affinché la gestione del servizio idrico in Sicilia torni in mano pubblica.
Lo prevederebbe il ddl presentato dal Governo in commissione Ambiente all’Ars. Il testo del provvedimento – che non abbiamo ancora avuto modo di leggere- secondo quanto dichiarato da Calleri in conferenza stampa – sara’ presentato sottoforma di maxiemendamento alle proposte di legge gia’ depositate in quarta Commissione all’Ars.
Si compone di 11 articoli e prevede la suddivisione del territorio regionale in tre macroaree e affida la gestione del servizio idrico a 3 organismi di nuova istituzione: l’Autorita’ idrica centrale, che coincide con il dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, la conferenza istituzionale, organo di indirizzo con poteri decisionali, e tre autorita’ idriche distrettuali, composte da sindaci dei comuni di ciascun distretto. Queste ultime hanno anche il compito di sottoscrivere delle carte etiche ‘finalizzate a disciplinare l’abbattimento dei costi del servizio per le famiglie indigenti e le ricadute tariffarie sul territorio”. Non solo.
Il ddl, che, sempre secondo quanto dichiarato da Calleri, il Governo conta di portare in Aula tra tre settimane, istituisce anche in Sicilia come in Toscana le Case dell’Acqua. Come a Firenze, in pratica, dislocati in diverse citt dell’isola (ancora non individuate) ci saranno degli erogatori di acqua potabile o frizzante che i gestori dovranno installare e dove i cittadini potranno recarsi per riempire le bottiglie gratuitamente.
“La divisione del territorio siciliano – ha detto Calleri – non e’ stata fatta a tavolino ma e’ funzionale alla presenza dei bacini idrografici. Questa proposta di legge destruttura il vecchio sistema di gestione dell’acqua in Sicilia. L’articolo 7 del decreto Sblocca Italia ci obbliga a cambiare l’assetto normativo e ci mette sulla strada obbligata dell’unicita’ della gestione”.
Il ddl prevede poi che la convenzione con SiciliaAcque Spa non sara’ rinnovata dopo la scadenza naturale, mentre il personale delle societa’ miste o private che si occupano attualmente del sistema idrico integrato transiteranno in automatico nei nuovi enti gestori dei 3 distretti o macroaree.
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