Acireale, villa Belvedere ancora semi-inagibile Uffici: «Bisogna attendere il collaudo completo»

Con l’estate oramai alle porte, il destino della villa Belvedere di Acireale rimane ancora avvolto nel mistero. A distanza di due mesi dalle anticipazioni sul contenuto della relazione della commissione di verifica sui lavori che hanno interessato la villa – per una spesa complessiva di circa otto milioni di euro di fondi comunitari – il documento continua a rimanere segreto. A ciò va aggiunto che, nonostante i ripetuti annunci di una riapertura in tempi brevi del parco – chiuso l’estate scorsa in seguito al crollo di un grosso ramo e poi aperto soltanto parzialmente nei mesi scorsi -, gli acesi continuano a dover rinunciare a uno dei simboli della città. E c’è poi l’esposto inoltrato da alcuni cittadini alla Procura sulle presunte negligenze nella realizzazione dei lavori. A parlare della relazione è intanto il dirigente dell’area tecnica Salvatore Bella, giunto a capo dell’ufficio Lavori pubblici negli scorsi mesi. 

È sulla sua scrivania che il documento è approdato nelle settimane passate, inviato direttamente dal sindaco con la richiesta di analizzarne i contenuti. «È vero, l’ho ricevuto dal primo cittadino e ne ho preso visione – dichiara l’ingegnere -. Il passo successivo è stato girare la relazione a tutte le parti interessate, compresa la direzione dei lavori, per le controdeduzioni del caso». Il dirigente non si sbilancia sui rilievi fatti dai consulenti, ma prova a gettare acqua sul fuoco in merito alla mancata divulgazione. «Non è strano che sia rimasto un documento interno – continua Bella -. Servirà a trarre spunti di riflessione da quanto rilevato dalla commissione, ma non è questo l’atto che potrà determinare la verità sulla villa, bensì il collaudo». Che, a più di un anno dalla sua prima apertura post ristrutturazione, il parco cittadino deve ancora ricevere. «L’iter è già stato avviato – specifica l’ingegnere -. Dopo che verrà concluso, si potrà dire con più chiarezza quanto accaduto durante i lavori. I tempi? Per la burocrazia si hanno sei mesi di tempo, ma l’intento è quello di fare presto perché tutti sappiamo che la villa va riaperta il prima possibile».

Chi però vuole andare a fondo alla questione è il Movimento 5 stelle che, per bocca della deputata regionale Angela Foti, fa sapere di essere intenzionato a diffidare il sindaco e la giunta qualora la relazione continuasse a rimanere chiusa nei cassetti del Comune. «Da diverse settimane ho fatto domanda di accesso agli atti – dichiara Foti – per venire a conoscenza di quanto redatto da una commissione nominata a titolo gratuito, salvo poi scoprire che la commissione consiliare di competenza ha fatto dei sopralluoghi per constatare lo stato delle cose. A oggi però – continua la deputata – nessun documento ci è stato fornito e, se nei prossimi giorni non dovessimo avere ulteriori notizie, non mi rimarrà altro che diffidare ufficialmente il sindaco».

Per l’esponente pentastellata fare pubblicamente chiarezza su ciò che è accaduto rimane fondamentale. «È doveroso – attacca Foti -. Parliamo di otto milioni di fondi europei, utilizzati in modo tale da non riconsegnare alla città un bene a cui tutti i cittadini sono legati. L’amministrazione in questi mesi ha continuato a fare proclami, annunciando cronoprogrammi, ma la villa rimane per buona parte inagibile». Sulle voci che vorrebbero il basso profilo giustificato dal timore di un procedimento da parte dell’Unione Europea, tramite la Regione, con tanto di richiesta di restituzione del finanziamento, la deputata non si sbilancia. «Sarebbe un’ipotesi che porterebbe l’ente al collasso, ma per adesso mi sembra più una spiegazione utilizzata come scudo per proteggersi dalla richiesta di trasparenza – prosegue -. I cittadini hanno diritto di sapere cosa è stato fatto dei loro soldi e perché quest’amministrazione continua a non voler fare pubblicamente luce su qualcosa che politicamente ha riguardato la passata giunta».

Chi invece continua a restare in silenzio è la Techoside srl, ovvero la società che ha guidato il raggruppamento temporaneo di professionisti che nell’estate 2011 si aggiudicò la progettazione dei lavori da fare alla villa. Un’aggiudicazione che, secondo la commissione di verifica, avvenne con eccessiva rapidità: le aziende, infatti, nonostante avesse più di un mese per presentare il progetto esecutivo, presentò la documentazione nel giro di 48 ore, ricevendo lo stesso giorno l’approvazione del responsabile unico del procedimento, dell’allora direttore dell’area servizi tecnici e della Soprintendenza ai beni culturali. Contattato più volte da MeridioNews, il presidente del consiglio d’amministrazione della Technoside Paolo Battiato ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito ai lavori compiuti all’interno della Villa Belvedere. 

Simone Olivelli

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