Acireale, una Carta per l’abc della civiltà «Scritte pro mafia? Le cancelliamo pure»

«Non lasciare incustodito il tuo cane e se ha fatto dei bisogni all’aperto, ricordati che lui non può pulire, ma tu sì». È solo una delle prescrizioni contenute nella Carta dei servizi, presentata dall’ufficio Decoro e arredo urbano del Comune di Acireale. La brochure è stata presentata tra le azioni legate ad Acivivibile – Sistema di monitoraggio e controllo della viabilità, il progetto finanziato per larga parte dalla Comunità europea  – per un costo complessivo di oltre 600mila euro – con l’obiettivo di innalzare gli indici di vivibilità della città dei cento campanili. Un depliant che non fa parte propriamente della campagna di sensibilizzazione prevista dal bando, ma che – spiega chi ne ha curato la comunicazione – è servito «come integrazione in tema di civiltà». In una città in cui, dalla scorsa primavera, sui muri sono apparse scritte che recitano «Cosa nostra comanda».

La brochure contiene indicazioni di massima sul vivere civile, che nella loro semplicità sembrano partire dal presupposto di rivolgersi a un cittadino medio con un basso senso civico. Oltre all’invito a raccogliere le deiezioni canine, infatti, si legge anche quello a non lasciare rifiuti sul suolo, a prendersi cura delle siepi dei giardini, pulire le vetrine dei negozi e, soprattutto, non vandalizzare palazzi, monumenti e attrezzature pubbliche.

Tutti comportamenti che dovrebbero far parte del vivere in comunità, ma che in realtà non sono assunti da una larga fetta della popolazione: «Che la città paghi una carenza culturale in tema di rispetto della cosa pubblica e dell’ambiente è evidente a tutti – fanno sapere dall’ufficio Decoro e arredo urbano -. La semplicità con cui la Carta è stata redatta, tuttavia, è figlia soltanto della volontà di arrivare a tutti, anche perché per prendersi cura degli spazi pubblici basterebbe davvero poco».

L’ufficio, voluto negli ultimi mesi dall’amministrazione Barbagallo, si occuperà di lavorare al regolamento che accompagnerà la Carta dei servizi, prevedendo sanzioni per coloro che non rispetteranno le buone pratiche: «Basterebbe già la legge a perseguire i comportamenti incivili? La popolazione ha bisogno di essere informata nello specifico. Perché spesso alcuni comportamenti vengono ritenuti semplicemente ineducati». Sulla possibilità di intervenire per eliminare le scritte inneggianti a Cosa nostra, comparse la scorsa primavera, l’ufficio assicura che la volontà è quella di lavorare a 360 gradi: «Deturpare i palazzi è un comportamento inaccettabile. Quelle scritte? Vedremo di intervenire anche lì». 

Simone Olivelli

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