Acireale, un giorno al pronto soccorso per un esame «Senza posti, notte passata su una sedia a rotelle»

«Siamo arrivati al pronto soccorso di Acireale poco dopo le 20 di ieri sera. Mia mamma aveva forti dolori allo stomaco. Ha passato la notte sopra una sedia a rotelle e ancora aspettiamo il risultato dell’ecografia». L’aria dentro l’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale è secca dal forte caldo. Tra stanze e corridoi ci sono barelle e sedie con numerosi pazienti: alcuni aspettano di essere visitati, qualcuno ha tolto la maglietta per sopportare l’afa, altri attendono i risultati degli esami. In mezzo a loro c’è anche una signora di 55 anni che ha passato l’intera nottata seduta sopra una sedia, con il marito accanto a farle compagnia. Il motivo? Era quello l’unico posto disponibile nel nosocomio.

«I medici hanno visitato mia madre dopo quattro ore e alle otto di questa mattina è stata sottoposta a ecografia, ma soltanto quando sono stati aperti gli ambulatori», racconta la figlia a MeridioNews. Nonostante siano passate quasi sette ore dall’esame ancora non sono arrivati i risultati ufficiali. «Mia madre sta comunque meglio, forse ha avuto una colica reale ma non possiamo saperlo con certezza senza l’esito». Del referto, che contiene i risultati della paziente, nessuna notizia: «Siamo stati nel reparto di radiologia ma ci hanno comunicato che avevano già mandato tutto, in realtà al pronto soccorso ci dicono di aspettare».

Durante l’attesa la situazione del nosocomio è sempre più caotica. Numerose persone entrano ed escono per chiedere di essere visitate ma tutto, stando alla testimonianza della donna, avviene «senza nessun ordine». Per cercare di risolvere la situazione ha anche provato a chiamare le forze dell’ordine senza ottenere il risultato sperato: «Ho telefonato alla polizia, ma mi hanno risposto di chiamare i carabinieri». Il rimpallo sarebbe proseguito anche con i militari dell’Arma: «Spiegavano che dovevamo chiamare il direttore sanitario che però non è presente nella struttura».

Le forze dell’ordine in realtà all’ospedale acese sono arrivate. Ma soltanto quando qualcuno ha deciso di alzare la cornetta per denunciare una rissa all’interno del pronto soccorso: «In realtà erano solo dei momenti di tensione, ma la polizia è arrivata davvero». Con gli agenti in corsia la parente sarebbe riuscita a ottenere qualcosa: «Uno di loro ha fermato un infermiera e quantomeno siamo riusciti a fare togliere l’ago che mia madre aveva nel braccio. Qui il personale medico non riesce a lavorare, i pazienti sono troppi».

Salvo Catalano

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