Acireale, protestano i lavoratori dell’Ipab «Non ce la facciamo più ad andare avanti»

Tredici mesi senza stipendi e la consapevolezza che di questo passo non si riuscirà più ad andare avanti. Sono questi i due punti fermi da cui parte lo stato di agitazione che, da ormai diversi giorni, caratterizza l’Ipab Oasi Cristo Re di Acireale, uno degli enti più noti della provincia catanese in materia socio-assistenziale. I dipendenti della struttura – che al momento ospita un’ottantina di anziani e circa venti minori extracomunitari e che collabora con diversi Comuni, tra cui quelli di Catania, Aci Catena e Acireale – denunciano il cronico ritardo nel pagamento degli stipendi.

La responsabilità appartiene più alla Regione e all’Azienda sanitaria provinciale che agli enti comunali: «I debiti maggiori sono quelli di Regione e Asp – spiega Franco Barbagallo, portavoce di una trentina di lavoratori che non si riconosce in alcuna sigla sindacale – Negli ultimi giorni, tra l’altro, i sindaci di Aci Catena e Acireale hanno mostrato sensibilità, avviando le procedure di pagamento dei pregressi». Un piccolo segno, ma che rimane una goccia in un mare fatto sempre più di scoramento: «Asp e Regione – aggiunge Barbagallo – devono capire che di questo passo non si potrà andare avanti. Tanti di noi fanno già fatica ad affrontare le piccole spese del quotidiano. Troviamo che sia inaudito il silenzio che accompagna questo contorno».

Sabato pomeriggio la protesta è uscita fuori dall’Ipab Oasi Cristo Re, riversandosi nelle vie del centro di Acireale. Un corteo, infatti, ha percorso il centralissimo corso Umberto fino a piazza Indirizzo, dove i manifestanti si sono fermati per rivendicare a gran voce il mancato rispetto dei propri diritti. Canzoni – tra cui la pertinente Mannatimi i soddi di Brigantony -, fischietti e improvvisati trenini hanno contribuito ad attirare l’attenzione di passanti e turisti: «Il problema principale – spiega una manifestante – deriva dal fatto che l’Asp fatica a corrispondere le rette socio-assistenziali sanitarie, limitandosi spesso a quelle socio-assistenziali. Tutto ciò ha però dell’assurdo perché si verifica anche nei casi di persone anziane affette da sclerosi multipla che necessitano di cure costanti».

I lavoratori dell’Ipab dichiarano che la protesta continuerà a oltranza, pur garantendo il servizio di assistenza agli ospiti della struttura. Intanto, è stato fissato per mercoledì prossimo un incontro in Prefettura a cui prenderanno parte le sigle sindacali.

Simone Olivelli

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