Aiutare prima del prossimo inverno i cittadini le cui case sono rimaste danneggiate dalla tromba d’aria. È questo uno degli obiettivi annunciati dal sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, a margine dell’incontro con il dirigente generale del dipartimento regionale di Protezione Civile, Calogero Foti, per redigere il cronoprogramma degli interventi di ricostruzione post-calamità. A disposizione del Comune ci saranno tre milioni di euro, ottenuti lo scorso gennaio dall’esercizio provvisorio della finanziaria regionale, dopo che da Roma era arrivata la conferma che nessun contributo sarebbe stato elargito.
Per ottenere concretamente queste risorse, però, il Comune di Acireale avrebbe dovuto presentare agli uffici della Regione i relativi progetti di ristrutturazione. L’iter – svolto con eccessiva lentezza, secondo alcuni -, si è concluso a Palazzo del Turismo: «È stato un incontro proficuo – dichiara Barbagallo – con i progetti definitivi ed esecutivi alla mano abbiamo definito il cronoprogramma degli interventi e abbiamo avuto una previsione precisa degli importi necessari per il ripristino delle opere pubbliche che, considerati anche i risparmi sui bandi di gara, ci lascia la possibilità di assegnare un contributo ai cittadini che dormono fuori dalle loro case o nelle case ancora danneggiate». Ed è proprio sulle risorse che verranno dati ai privati che si concentra l’attenzione di quanti confidano nella possibilità di ripristinare la propria abitazione. A tal proposito, se ancora non sono stati resi noti i criteri con cui verranno distribuiti i contributi, qualcosa è stato detto in merito alle tempistiche: «Vogliamo farlo prima che arrivi la stagione invernale – continua il sindaco –. Ci siamo dati dei tempi da rispettare, sono certo che già la prossima settimana arriveranno i primi decreti, che ci consentiranno di procedere con i bandi e avviare i lavori di ricostruzione».
Soddisfazione anche dal capo della Protezione civile regionale, Calogero Foti: «Abbiamo definito i tempi, le priorità d’intervento e sono stati esaminati i singoli interventi trovando piena sintonia con quanto proposto dal Comune, affinché il cronoprogramma possa essere immediatamente attuativo e quindi si possa porre fine a questa vicenda che ha particolarmente colpito la città e i cittadini acesi» ha dichiarato il dirigente. Sui tempi di realizzazione degli interventi, Foti è stato un po’ più cauto: «Non mi sento di poter assicurare che tutto verrà completato entro il 2015. Ma quanto stabilito oggi rappresenta un passo fondamentale per far sì che tutto avvenga nel più breve tempo possibile».
All’incontro prendono parte anche i deputati regionali, Nicola D’Agostino (Gruppo misto) e Angela Foti (Movimento 5 Stelle). D’Agostino tiene a sottolineare come Acireale dovrà fare a meno dell’attenzione del governo nazionale: «Per ricostruire la città dobbiamo ricorrere solo alle somme che siamo riusciti a recuperare dalla finanziaria regionale – ha detto l’onorevole –. Acireale ha subito sicuramente danni superiori rispetto ai tre milioni, ma purtroppo siamo stati abbandonati dallo Stato e diventa complicato gestire il rapporto con la città, ma ci faremo bastare questi soldi».
Da parte della deputata pentastellata, invece, l’auspicio è che adesso gli uffici comunali possano velocizzare tutte le pratiche affinché si possa dare concreto inizio alla ricostruzione: «I cittadini hanno pazientemente atteso che la politica e la burocrazia, locale e regionale facessero la loro parte – commenta Foti -. Il cronoprogramma definito durante la riunione di ieri qualora dovesse non essere rispettato rappresenterebbe un ulteriore dispiacere per gli acesi. I chiarimenti avuti oggi dai dirigenti della Protezione civile – continua la deputata – permetteranno agli uffici comunali interessati di chiudere tutti progetti. Passaggio imprescindibile per l’ottenimento dei decreti con impegno di spesa nel bilancio regionale». Foti ha poi concluso sottolineando l’importanza che l’intera ricostruzione avvenga all’insegna della trasparenza: «Chiarezza nelle procedure e realizzazione a opera d’arte degli interventi sono nell’interesse sia dei cittadini che di coloro che si occupano della cosa pubblica».
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