Da anni la villa Belvedere di Acireale è parzialmente chiusa e al centro di polemiche sui lavori di riqualificazione. Adesso, però, sembra arrivare una svolta con la delibera del 16 giugno scorso. Il documento dell’amministrazione prevede la pavimentazione di alcune aree con materiale drenante e l’aggiunta di elementi nelle parti logore. Il pavimento verrà posizionato in sostituzione del ghiaietto – uno dei punti più contestati dei lavori conclusi nel 2014 – che verrà utilizzato per la sistemazione del sottofondo. Gli interventi riguarderanno anche il cordolo e i canali di scolo del viale centrale. Inoltre il progetto introduce il recupero del mosaico dell’entrata principale, con il ripristino del disegno precedente.
Il parco, che conserva la famosa scultura di Aci e Galatea e la cui monumentale balconata si affaccia sul mare, è stato uno dei temi più discussi in città dall’aprile 2014, quando è stato inaugurato a seguito di una ristrutturazione costata circa otto milioni di euro di fondi europei. I visitatori hanno potuto usufruire solamente della via centrale, dato che buona parte degli spazi sono stati inibiti. Alle criticità emerse a compimento dei lavori si sono aggiunte diverse calamità atmosferiche che hanno colpito alcuni alberi di grossa dimensione. Negli ultimi tre anni il giardino è stato spesso chiuso al pubblico in via precauzionale.
Nell’agosto del 2014, a pochi mesi dalla riapertura, il ramo di un albero rischiò di colpire una bambina dopo essersi staccato, sfiorando la tragedia. Da quell’evento la villa ha dovuto fare i conti con i controlli effettuati prima da un team di esperti incaricati dallo stesso ente comunale, e in seguito da parte dell’organismo di collaudo. I collaudatori hanno decretato agibile solo una parte della struttura, con prescrizioni in cui venivano rilevate diverse criticità. Lo scorso gennaio è infine crollato un grande ficus.
Non sono mancate contrapposizioni tra la ditta che ha eseguito i lavori e il Comune, iniziate quando i collaudatori hanno fatto emergere difformità tra i lavori e il progetto iniziale: tra tutte, quelle riscontrate nella pavimentazione. Le valutazioni dell’organo di collaudo dicono che l’impresa esecutrice si è resa disponibile ad eseguire soltanto alcune lavorazioni, ad eccezione della pavimentazione in ghiaietto e del ripristino dei pozzetti con i relativi chiusini. L’azienda ha rivendicato lo stato dei lavori svolti attraverso un ulteriore sopralluogo fatto in contraddittorio e ha chiesto il pagamento del saldo conclusivo, circa undicimila euro. Alla luce di questi passaggi, nel gennaio scorso, l’ente è stato citato in giudizio dalla stessa impresa. Dal canto suo, il Comune di Acireale non è intenzionato a pagare. Al contrario, la Giunta guidata da Roberto Barbagallo ha agito in danno chiedendo l’escussione della polizza fideiussoria, con tanto di diffida alla ditta.
L’approvazione della delibera sembra mettere un punto fermo in una vicenda molto complicata, ma non è dato sapere quando inizieranno i lavori. La sostituzione del pietrisco era una delle promesse elettorali di Barbagallo, che con il placet della soprintendenza e la collaborazione dell’assessore ai Lavori pubblici Nando Ardita pare ora intenzionato a imprimere un’accelerazione verso la completa riapertura. L’assessore Ardita, contattato da MeridioNews, parla dell’atto approvato dall’amministrazione: «Sono ottimista per la realizzazione dei lavori – dice – ma quello che mi preoccupa sono le procedure a cui ci dobbiamo attenere che non fanno altro che dilatare i tempi. Capisco l’insoddisfazione di alcuni cittadini». Per scongiurare il rischio di nuovi crolli, verrà inoltre effettuato un controllo sugli alberi più longevi: «Dal 2014 ad oggi ogni anno si sono abbattute violente intemperie sugli alberi della villa – continua Ardita – da quando è caduto quel ramo si sono susseguiti acquazzoni che hanno complicato la situazione». «Gli agronomi – conclude l’assessore – hanno indicato l’abbattimento di alcune essenze e il controllo di altre, così da accelerare l’apertura di altri spazi del giardino Belvedere».
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