«Quella non è stata una potatura. Hanno liberato l’area per fare un favore a qualcuno». Ne è convinto Mario, uno dei tanti residenti di Acireale che non si capacita di come l’amministrazione comunale abbia potuto avallare, nei giorni scorsi, l’abbattimento di diversi alberi di eucalipto in un’area a verde in via delle Terme.
Lo stupore si è poi tramutato in indignazione quando in città è iniziata a circolare la voce secondo cui quell’intervento doveva prevedere una mera potatura degli alberi, mentre si è trasformato in un taglio generalizzato dei tronchi per la quasi totale lunghezza.
Attorno a questa vicenda – che rischia di tramutarsi nel primo concreto passo falso della giunta guidata dal neosindaco, Roberto Barbagallo – sembra celarsi un piccolo giallo, con rimpalli di responsabilità e documenti che si assicura esistono ma che, al momento, nessuno è riuscito a visionare. Tra i primi a cercare di rasserenare gli animi c’è stato il primo cittadino in persona che, intervenendo su un dibattito nato su Facebook, ha assicurato che «il taglio, per quanto eccessivo rispetto alle attese, non comporterà particolari danni alla zona, in quanto gli alberi verranno presto sostituiti da altre specie autoctone, che garantiranno un maggiore lustro all’area».
Tuttavia, questa spiegazione ha soddisfatto ben pochi. Tanti, infatti, rimangono i punti interrogativi, a partire dalle modalità con cui è stato data l’autorizzazione all’intervento, alla natura dell’accordo tra l’amministrazione e la ditta che si è occupata «a costo zero» dei lavori, fino alla voce, non smentita, che vedrebbe il responsabile comunale del verde pubblico aver preso una giornata di ferie proprio la mattina in cui è iniziata la particolare potatura.
Potatura che è stata preso ribattezzata Operazione Attila da parte dell’ex sindaco di Acireale, Nino Garozzo, che dall’indomani delle elezioni che hanno definito il suo successore, dopo dieci anni di amministrazione, risulta tra i più assidui commentatori della politica acese. Garozzo sul suo profilo Facebook ha ripetutamente sottolineato le stranezze che circondano la vicenda, alludendo anche alla possibilità che i protagonisti siano potuti incorrere in qualche reato.
I problemi per Garozzo riguardano innanzitutto le modalità tramite cui è stata affidata la potatura: «L’amministrazione Barbagallo – ha detto l’ex sindaco – si è giustificata dicendo che l’intervento è stato a costo zero. Posto però che è ben difficile pensare che la ditta abbia tagliato gli alberi senza prelevare il legno, fatto questo che più persone hanno appurato essersi verificato, bisogna sottolineare che non si è trattato di una concessione a titolo gratuito ma oneroso. L’affidamento però sembra essere stato fatto a voce». L’ex primo cittadino, infatti, assicura che a oggi diversi consiglieri hanno cercato di accedere alle carte che ratificherebbe l’incarico senza però averle trovate: «Il consigliere Calì, ma anche altri esponenti dell’opposizione – ha aggiunto Garozzo – hanno provato a recarsi negli uffici, ma a oggi nessuno è stato in grado di fornirgli la documentazione».
Anche se che la giunta Barbagallo avesse messo per iscritto l’affidamento, per Garozzo ciò non sarebbe stato sufficiente: «L’area in cui si è operato – conclude – è a vincolo paesaggistico e ciò impone l’esigenza di avere un parere da parte della Soprintendenza prima di dare il via a interventi che non si capisce chi abbiano favorito». L’allusione dell’ex sindaco va all’idea che in molti ad Acireale si sono fatti: quegli alberi sono stati tagliati in maniera così radicale per venire incontro ai desideri di qualcuno in particolare. Su questo particolare, però, ha voluto fare chiarezza l’assessore ai Lavori Pubblici, Nando Ardita: «Sono chiacchiere – spiega l’assessore -. La verità, e la vecchia amministrazione lo sa bene, è che questa richiesta di intervento, per motivi specialmente di sicurezza, poiché gli alberi di eucalipto tendono a spezzarsi, arrivò già molti mesi fa, quando a guidare la città era Garozzo. La richiesta arrivò firmata da una decina di residenti e per mezzo di raccomandata».
Sulla possibilità che però possa non esistere la dovuta documentazione, Ardita sottolinea: «Siamo certi che esista e che nessun errore di natura procedurale sia stato commesso. Per il momento, si sta cercando di fare ordine negli uffici, così da dimostrare quanto appena detto. Riguardo invece – continua Ardita – agli accordi con la ditta, si è trattato di un incarico a costo zero; la ditta probabilmente avrà prelevato il materiale ma non vediamo alcuno scandalo particolare. Il funzionario in ferie? Siamo in estate, mi sembra anche abbastanza comprensibile una coincidenza del genere».
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