Acireale, l’ex liceo Classico Gulli e Pennisi sarà riqualificato «Rilancio degli edifici storici per creare un polo culturale»

Realizzare un polo culturale rilanciando gli edifici storici di Acireale. Sembra essere questa la linea tracciata dall’amministrazione guidata da Stefano Alì. Dopo il finanziamento ottenuto per il convento del Carmine attraverso i fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripartenza e resilienza) e l’avvio di un progetto di riqualificazione dell’ex stabilimento Acque Pozzillo in collaborazione con l’Università, nella lista degli immobili da riaprire al pubblico, l’amministrazione ha individuato l’ex convento dei padri domenicani ed ex liceo Classico di via Marchese di Sangiuliano. Il progetto, presentato lo scorso maggio dalla giunta e poi inviato al governo nazionale, a fine dicembre ha ricevuto il placet per lo sblocco di un finanziamento da nove milioni e 800mila euro da investire nel complesso immobiliare. Tra la chiesa di San Domenico e la biblioteca e pinacoteca Zelantea, la struttura è immersa nel cuore del centro storico acese, tra gli edifici barocchi della città dei cento campanili. I locali, che diedero alloggio ai domenicani nel tardo Seicento, con la soppressione degli ordini religiosi, nel 1885, passarono al Comune e accolsero le aule del liceo Classico intitolato ai due religiosi – Giuseppe Gulli ed Erasmo Pennisi – che lasciarono la loro eredità per l’istruzione acese. 

Tutto durò fino al 1985, quando la struttura venne chiusa e il liceo Classico si trasferì in via Arcidiacono. I locali, per anni, sono rimasti chiusi e, nonostante alcuni lavori svolti negli anni Duemila, l’edificio è stato segnato dal tempo e dall’abbandono. «L’ex liceo Classico, insieme al convento del Carmine e al teatro Bellini, è un’altra delle incompiute di Acireale – afferma il sindaco Stefano Alì a MeridioNews – Sono stati avviati i lavori di ristrutturazione a inizio secolo: era stato sistemato il chiostro, è stato scoperchiato il tetto, salvo poi cadere totalmente in abbandono. In qualche occasione sono state svolte alcune manifestazioni. Adesso i luoghi sono vittime di infiltrazioni d’acqua e parecchi danni. Con l’accoglimento di questo progetto finanzieremo la ristrutturazione degli impianti e della struttura, rifacendo anche gli arredi. Potrà diventare un polo culturale legato alla vicina Zelantea».

L’edificio è in parte di proprietà comunale e in parte della Regione, che però lo ha concesso sotto la sua tutela allo stesso Comune attraverso un comodato d’uso gratuito di cento anni. L’amministrazione Alì già la scorsa primavera aveva presentato il progetto del centro culturale polivalente denominato Aci Student Center. I lavori sono inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche e inizialmente era stata stimata una prima spesa di 4 milioni e 400mila euro. A sei mesi dalla presentazione del progetto, il Consiglio dei ministri ha accolto l’iniziativa finanziandola con i contributi di «rigenerazione urbana, utili a ridurre i fenomeni di degrado sociale, di marginalizzazione» e avviare il «miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale». Per l’esattezza, dal governo sono arrivati 10 milioni di euro, somma prevista da rigenerazione urbana ai Comuni con popolazione che va da 50mila a 100mila abitanti che, secondo quanto prevede il decreto di finanziamento, dovranno essere spesi entro il 2026. 

Il prossimo step, quindi, sarà quello dell’avvio le procedure per appaltare i lavori e individuare la ditta che opererà. «Vorremmo dare alla città un ampio percorso in cui poter allestire non soltanto incontri e conferenze, ma in cui poter ospitare mostre ed esposizioni – prosegue Alì – Ad Acireale si parla tanto di barocco, ma per poterlo valorizzare bisogna rilanciare anche il patrimonio così che si possano ospitare eventi culturali. Oggi non abbiamo spazi a sufficienza malgrado l’enorme patrimonio a disposizione». A quest’ultima iniziativa rivolta al patrimonio storico della città si affianca anche la riqualificazione del convento Cappuccini e quello dei padri Filippini. A breve saranno presentati i progetti.

Carmelo Lombardo

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