Acireale, in organico solo un giardiniere Il verde pubblico è curato dai cittadini

Ad Acireale tiene banco la gestione del verde pubblico. Nelle ultime settimane, si sono susseguite diverse iniziative da parte di associazioni e semplici cittadini in favore del recupero di quegli spazi pubblici che da tempo versano in stato di abbandono. Tra i primi a muoversi il gruppo di Acireale Bene Comune che, dopo la parentesi elettorale in cui la lista di sinistra non ha ottenuto alcun un seggio all’interno del consiglio comunale, è ritornato sul territorio occupandosi della scerbatura e della ripulitura della villetta di via Torquato Tasso.

Un altro esempio di guerilla gardening andrà in scena domani mattina, presso la centralissima Villa Belvedere. Le aree verdi del principale parco della città, dopo i lunghi e discussi lavori di ristrutturazione, risultano già carenti di manutenzione: «A partire dalle ore 8 di domani – si legge in un comunicato che non riporta alcuna sigla – cittadini volontari, sotto la supervisione di personale competente in materia, procederanno alla scerbatura manuale di alcune aiuole della villa». I volontari sottolineano come il progetto non abbia colore politico: «L’iniziativa – proseguono – è indetta al solo fine di sensibilizzare la partecipazione dei cittadini alla tutela dei beni comuni».

Queste apprezzabili iniziative, però, celano un problema che ad Acireale è tanto conosciuto e apparentemente ineluttabile: la mancanza di giardinieri comunali. Infatti, il principale motivo per cui ville e aiuole risultano scarsamente curate è la mancanza di personale addetto alla manutenzione del verde. La pianta organica del Comune presenta un unico giardiniere, per una città che conta oltre 55mila abitanti distribuiti in un vasto territorio caratterizzato da numerose frazioni. Eppure, un tempo, erano molti di più. Questo prima di essere destinati agli incarichi di usciere e autista (sarebbero state otto le trasformazioni della mansione ereditate dal sindaco uscente, un particolare sottolineato da Nino Garozzo anche sul suo profilo di Facebook).

Ma a chi addebitare la responsabilità di questa gestione del personale?
La questione appare intricata. L’ex sindaco ha dichiarato più volte di aver trovato una situazione già definita all’indomani della sua prima elezione, nel lontano 2004.
Alle parole di Garozzo sono seguite quelle del deputato regionale Nicola D’Agostino, uno degli ideatori di Cambiamo Acireale, il progetto politico che ha sostenuto la candidatura del neosindaco Roberto Barbagallo. D’Agostino non ha lesinato pesanti critiche all’operato di Garozzo: «L’ex sindaco – ha dichiarato l’onorevole – dice di non essere responsabile del fatto di poter contare su un solo giardiniere, ma non spiega cosa ha fatto in questi dieci anni, se cioè ha cercato di rimediare. La verità – ha aggiunto D’Agostino – è che Garozzo ha lasciato soltanto macerie».

A fare da contorno alla disputa, una settimana fa è giunta la notizia dell’assegnazione di lavori per la manutenzione straordinaria del verde della Villa Belvedere. La decisione, partita a quanto pare autonomamente dall’interno degli uffici comunali, dopo aver trovato le critiche dello stesso Garozzo che lamentava il criterio dell’affidamento diretto, è stata revocata dal sindaco Barbagallo: «Anche su questo genere di azioni da parte della burocrazia e dei motivi per cui avvengono, ce ne sarebbero di cose da dire…», ha commentato l’onorevole D’Agostino, senza tuttavia voler scendere nei dettagli.

Nell’attesa che vengano prese le decisioni per affrontare il problema alla radice, l’assessore ai Lavori Pubblici, Nando Ardita, ha annunciato oggi di aver prodotto un atto di indirizzo per la redazione di un regolamento per la gestione dei beni comuni: «Si tratterebbe di creare le condizioni – ha chiarito l’assessore – per favorire la collaborazione tra istituzioni e cittadini. Di certo non si tratta di deresponsabilizzare l’amministrazione davanti ai propri doveri».

Simone Olivelli

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