Acireale, i ficus di corso Italia a rischio di espianto Il «no» del neonato comitato per il verde pubblico

«Non vorremmo tagliare nessun albero, ma quelli di corso Italia vanno sostituiti». Così l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Acireale, Nando Ardita risponde ai tanti cittadini che accusano l’amministrazione di attentare alla vita degli storici ficus nitida. Le piante dovrebbero essere sostituite in seguito al rifacimento del marciapiedi della grande arteria che porta al centro città. Il 31 ottobre è stata pubblicata la delibera che stanziava poco più di 427mila euro per riparare i danni causati dal violento ciclone abbattutosi nella città il 5 novembre 2014. Della somma prevista, 350mila euro vengono da fondi regionali, mentre la restante parte proviene dai mutui residui concessi all’ente comunale. Oltre al rifacimento del marciapiedi di via Lazzaretto fino all’inizio del corso Italia, l’opera vedrebbe anche il rinnovo dell’illuminazione nello stesso tratto. L’intervento coinvolgerà circa 130 alberi, ma ancora non è dato per certo che le piante verranno sradicate per essere affidate a vivai locali. 

Nella speranza di evitare l’espianto, si sono mobilitati in molti, come il Comitato a difesa del verde urbano acese. Il gruppo, appena nato, racchiude in sé varie espressioni politiche di Acireale, con il solo con intento di difendere la vegetazione presente in città. «Questa amministrazione non presta attenzione al verde pubblico. L’espianto dei ficus ne sarebbe l’ennesima dimostrazione», spiega Alessandro Coco, uno dei fondatori del comitato, che tiene a precisare come tale impegno non abbia altre finalità politiche. «Abbiamo colto l’occasione dei ficus per difendere un tema fondamentale – afferma Coco -, l’amministrazione vuole strappare dalla terra gli alberi per darli ai vivai privati, con questa operazione gli alberi moriranno». Coco, inoltre, tiene a precisare come la maggior parte degli alberi sarebbero integri nonostante le intemperie di questi anni: «Ci dicono che gli alberi sarebbero in cattive condizioni ma, a parte il tratto di corso Italia all’altezza dell’Area Com, il resto delle piante è in ottime condizioni, soprattutto quelli presenti in via Lazzaretto. Contro questa una manovra strumentale – continua -, stiamo raccogliendo le firme. Se necessario, ci rivolgeremo alla magistratura». 

L’agronomo Luciano Rigano, anch’esso attivista del comitato, sottolinea come una più attenta manutenzione delle piante sarebbe l’alternativa giusta all’espianto: «Sono alberi vittime di una scorretta piantumazione che ha costretto le radici a svilupparsi lateralmente in pochissima terra, questo logorando il marciapiede». Lo stesso Rigano propone l’allargamento delle aiuole con un conseguente restringimento minimo della carreggiata. «Già facendo un’analisi visiva alle piante possiamo notare come queste siano sane», aggiunge Rigano. 

Alle parole degli attivisti controbatte l’assessore ai Lavori pubblici Nando Ardita: «Gli alberi soffrono perché si trovano su una via sopraelevata sorretta da muri di cemento armato – afferma Ardita – un intervento in seguito al rifacimento del marciapiedi è necessario». Sul tipo di intervento che coinvolgerebbe gli alberi, Ardita rassicura che l’amministrazione sta valutando molto attentamente la questione: «Alcune ditte private si sono offerte di dare dimora agli alberi di ficus. Dovranno passare dei mesi prima che l’opera abbia inizio. Valuteremo». A chi accusa l’amministrazione di agire in maniera strumentale, Ardita risponde: «Ammiro l’interesse di alcuni, ma questa sensibilità prima che ci insediassimo non la percepivo – conclude – l’obiettivo della nostra amministrazione è ridare decoro e uniformità a una zona che per anni è stata abbandonata».

Carmelo Lombardo

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