La lettura magistrale di monsignor Luigi Renna ha aperto la due giorni ospitata dal centro di riabilitazione Aias di Acireale (in provincia di Catania). La salvaguardia dello stato di salute si fonda anche sulla corretta alimentazione. È stato questo il filo conduttore della due giorni ospitata lo scorso weekend dalla sede congressuale del centro di riabilitazione Aias. Acireale ha quindi fatto da cornice alla settima edizione delle Giornate catanesi di nutrizione clinica dal titolo Dar da mangiare agli affamati – Etica e sapienza del nutrire, organizzata da Sebastiano Percolla, presidente dell’associazione Cenestesi Ets, e patrocinata da Sinpe (Società italiana di nutrizione artificiale e metabolismo) e dall’ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri di Catania.
L’evento si è aperto con la lettura magistrale dell’arcivescovo di Catania Luigi Renna sul tema Nutrire, un comandamento che dura una vita. Nel suo messaggio, l’arcivescovo metropolita ha sottolineato che la nutrizione deve essere un imperativo e un comandamento, sposando il pensiero degli esperti presenti, che hanno sottolineato a più riprese come nessun essere vivente possa essere tale senza nutrirsi, poiché il cibo accompagna l’uomo dal primo giorno della sua esistenza. Tra i relatori, i maggiori professionisti del settore nel panorama nazionale, impegnati quotidianamente nel contrasto del fenomeno sempre più dilagante della malnutrizione sia in ambito ospedaliero che territoriale. Tra le cause della malnutrizione spiccano l’allungamento dei tempi di degenza ospedaliera, con un impatto sul sistema sanitario nazionale, l’incremento sensibile degli indici di morbilità e mortalità e l’abbassamento di quelli di qualità di vita del paziente e della famiglia che lo assiste.
Tematiche sotto la lente d’ingrandimento di chi ha promosso le Giornate catanesi di nutrizione clinica: «Nutrirsi – ha sottolineato Percolla – è un concetto che parte anche da un atto di carità e non solo medico. Quindi l’attenzione al paziente malnutrito va sempre posta a 360 gradi in qualsiasi momento della sua vita, che si trovi in salute o in uno stato di malattia, nella quale spesso la malnutrizione diventa malattia nella malattia e complica la stessa patologia primaria. Purtroppo, in tal senso, le percentuali sono ancora piuttosto alte, perché si arriva al 50 per cento dei pazienti malnutriti nei reparti di Medicina, Chirurgia e Oncologia, arrivando a sfiorare quasi il 70 per cento nelle residenze per anziani. Ciò comporta l’aumento delle risorse economiche sanitarie per le loro cure, perché naturalmente il paziente malnutrito va incontro a complicazioni che richiedono una sua ospedalizzazione o re-ospedalizzazione, incidendo tanto sul denaro pubblico. Quindi impegnarsi perché il paziente venga nutrito in modo corretto e soddisfacente comporta anche che ci sia un risparmio in termini economici». Alla settima edizione delle Giornate catanesi di nutrizione clinica hanno partecipato anche gli studenti del dipartimento di medicina, che hanno avuto così l’opportunità di usufruire della convenzione prevista dall’Ade per ricevere i crediti per il loro percorso di studi, riconosciuti dall’Università di Catania.
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