Si è conclusa ad Acireale la gara per l’affidamento settennale della raccolta rifiuti. Tuttavia per stabilire chi sarà a raccogliere la spazzatura e a portare avanti il progetto della raccolta differenziata, che da pochi mesi è partita con il porta a porta in alcune frazioni, bisognerà ancora attendere. Dall’apertura delle buste è venuta fuori una graduatoria che vede in testa la Tekra srl, società di Angri, in provincia di Salerno, seguita da Senesi spa – l’azienda che negli ultimi due anni ha operato – e Ciclat sooc.coop di Ravenna. Il verdetto, però, è ancora suscettibile di modifiche: l’Urega, infatti, ha programmato per il 22 aprile un’ulteriore seduta, che servirà ad analizzare nel dettaglio l’offerta dell’impresa salernitana.
Una decisione che risponde a un obbligo di legge, e riguarda nello specifico il ribasso proposto da Tekra sulla base d’asta. Al vaglio della commissione ci sarà il 6,10 per cento assicurato dalla società. Una percentuale che – superando di quattro quinti il punteggio massimo previsto dal bando – rende l’offerta di Tekra tecnicamente «anomala». Senesi e Ciclat, invece, hanno proposto ribassi rispettivamente del 1,859 e 1,50 per cento. La gara si è svolta con il principio dell’offerta più vantaggiosa che dà al ribasso economico un’incidenza sul punteggio finale del 30 per cento, a fronte di un 70 riservato alla proposta tecnica. Ma la promessa di risparmio della prima classificata dovrà ora essere analizzata dall’Urega e al momento non è quindi possibile stabilire a quale ditta andrà l’affidamento del servizio.
La Tekra è inserita nella white list della prefettura e opera in Sicilia già da anni. Al momento, tra le città in cui si occupa di raccogliere i rifiuti ci sono Gela, Niscemi e Vittoria. Dove è arrivata a inizio anno, in seguito alla decisione del sindaco Giuseppe Nicosia di revocare l’affidamento alla Sea, per darlo alla società di Angri. L’impresa di recente si è vista rigettare il ricorso dal Tar presentato dopo l’esclusione dalla gara settennale del Comune di Siracusa. Un affare da circa cento milioni di euro per il quale Tekra aveva proposto un’offerta insieme ad Avvenire srl, società di Gioia del Colle (provincia di Bari) destinataria di un’interdittiva antimafia per presunte infiltrazioni da parte della ‘ndrangheta. Nell’ultimo anno, infine, Tekra ha dovuto affrontare critiche per il ritardo nei pagamenti dei lavoratori sia a Gela che a Niscemi. In quest’ultima città, l’azienda ha subito danneggiamenti, con l’incendio di quattro autocompattatori a giugno 2015. Fatti avvenuti in circostanze ancora da chiarire e al vaglio della magistratura.
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