Tre esercizi commerciali fra i più noti della località turistica di Aci Trezza sono finiti, ieri, nel mirino dei controlli straordinari delle forze dell’ordine finalizzati alla tutela della salute pubblica. A compiere le operazioni i poliziotti del commissariato Borgo-Ognina affiancati da Forestale, polizia provinciale e dai funzionari dell’Asp veterinari e Igiene pubblica. Le ispezioni si sono estese anche ai laboratori annessi ai bar sotto osservazione.
Proprio nel laboratorio del primo dei tre esercizi, sarebbero state riscontrate precarie condizioni igienico-sanitarie. Tra le scorte del locale, poi, sarebbero stati rinvenuti alimenti surgelati – tavola calda, fragoline, filetti di pollo, brioches e altri alimenti – che nel menu al pubblico non sarebbero stati indicati come tali. Carenza che il responsabile del bar avrebbe ammesso, derubricando tutto a una «una mera dimenticanza». Altre violazioni avrebbero riguardato il profilo della sicurezza sul lavoro. L’impianto elettrico, secondo gli agenti, si presentava in cattivo stato di manutenzione, mentre l’estintore a polvere in dotazione non avrebbe riportato l’attestazione della periodica verifica cui va sottoposto. Scarsa pulizia, infine, nelle toilette del locale e negli spazi adibiti a spogliatoi per il personale. Mille euro di sanzioni per il titolare, che risulta inoltre indagato in libertà per il reato di frode in commercio.
Carne surgelata priva di tracciabilità ed altri alimenti surgelati, non indicati però nel menu, sarebbero stati rinvenuti nella seconda delle attività controllate dalle forze dell’ordine. la carne sarebbe stata sottoposta ad un processo di abbattimento non registrato. Anche in questo caso il titolare è stato indagato in stato di libertà per frode in commercio. Comminate anche delle sanzioni per le violazioni rilevate nel campo della sicurezza sul lavoro e per la carenza di pulizia del laboratorio.
Sanzioni, infine, sono state irrorate anche al terzo locale sotto ispezione: la tavola calda esposta sarebbe stata privi di mancanza di tracciabilità. Ne è stata ordinata la distruzione. Gli agenti, nel complesso, avrebbero poi accertato la presenza di 16 dipendenti che al momento del controllo non sarebbero stati in grado di produrre i propri contratti di lavoro. Toccherà all’Ispettorato del lavoro far luce sulla loro posizione.
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