Una rapina con sequestro di persona. È quanto avvenuto questa mattina all’ufficio postale di Aci Sant’Antonio in via Luigi Einaudi. I malviventi sono entrati da una parete comunicante con un altro locale su cui dieci giorni fa era stato praticato un foro, presumibilmente dagli stessi uomini che preparavano il terreno per compiere il furto. Sono entrati a volto coperto e sono riusciti a prendere un bottino che si aggira sui cinquantamila euro. Per riuscire nell’intento criminale, gli uomini hanno sequestrato gli impiegati che erano a lavoro all’interno dell’ufficio. Uno di loro, che è stato chiuso dentro a uno sgabuzzino, adesso si trova ricoverato in ospedale in stato di shock.
«I reclami fatti fino a oggi sono rimasti inascoltati», denuncia Salvo Di Grazia, il segretario provinciale della Cisl che aveva già provveduto, nei giorni scorsi, a fare presente agli organi superiori il danno al muro. «I dipendenti sono da tempo nel mirino di un insolente disinteresse di chi in azienda dovrebbe agire con estrema tempestività e, soprattutto – continua – i lavoratori sono diventati le vittime sacrificali di una politica economica aziendale incentrata tutta sul taglio delle risorse, specie in tema di sicurezza che sarebbe invece l’aspetto su cui investire di più». Il riferimento del segretario è alla soppressione della figura del vigilantes negli uffici postali che è stata formalizzata proprio in questi giorni.
«I dipendenti sono degli sportellisti e non delle guardie giurate – lamenta Di Grazia a MeridioNews – e, dopo gli ultimi cambiamenti, invece sono sempre di più esposti al pericolo così come gli stessi direttori. Il compito di predisporre la sicurezza spetterebbe agli organi superiori». Nel caso dell’ufficio postale di Aci Sant’Antonio, era stato lo stesso direttore, secondo quanto afferma Di Grazia, a segnalare l’anomalia: «Ma è stato inascoltato, sia lui che noi». Adesso, il sindacato si appellerà alla sede regionale di Poste italiane per cercare di dare ragione alle cause degli impiegati. «Continueremo a sollecitare gli organi preposti e, in base alle loro risposte, decideremo che tipo di azioni intraprendere», conclude il segretario della Cisl.
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