La Corte dei Conti fa le pulci ai bilanci degli Automibil club italiani e bacchetta Palermo: nell’esercizio del 2015 le partecipate dell’Aci Palermitano hanno accumulato debiti tali da renderlo il secondo in Italia in questa speciale classifica al negativo. Peggio ha fatto solo Lecco, con 6,6 milioni di euro di passivo contro i 5,58 milioni del capoluogo siciliano. Dati preoccupanti per i soci, rasserenati comunque dalle parole del presidente dell’Aci di Palermo, Angelo Pizzuto, che racconta a MeridioNews di come in soli tre anni le partecipate dell’Ente siano riuscite a rimettersi al passo con i conti. Una sorta di piccolo miracolo dettato da alcuni investimenti azzeccati e anche da una sentenza del tribunale ai danni della Regione.
La crisi dell’Aci a Palermo, o meglio di una delle sue due partecipate, l’Asm, si inasprisce nel 2012, quando il governo regionale guidato dall’allora governatore Rosario Crocetta, ha deciso di dare un taglio netto ai finanziamenti provenienti da risorse europee per le manifestazioni sportive. In quel caso Asm ha perso circa 400 mila euro di contributi per l’organizzazione della Targa Florio. Taglio che si è rivelato fatale per molte manifestazioni storiche del territorio, come il master di tennis di Palermo o la Coppa degli Assi. «Quando sono arrivato, nel 2014 – spiega Pizzuto – ho dovuto mettere Asm in liquidazione. Pochi giorni fa, tuttavia, la società ha vinto la causa contro la Regione, recuperando 387 mila euro che saranno inseriti nel prossimo bilancio».
La risalita dell’Automobil club passa anche dall’altra partecipata, Acs, che ha avuto nuovi impulsi con la presa in gestione di diversi parcheggi strategici sul territorio «L’Acs – continua il presidente – in questi ultimi due anni ha preso molte nuove commesse, la più grande delle quali è un appalto triennale per la gestione del parcheggio di Monreale, molto trafficato. Insieme a questo anche il parcheggio estivo di Terrasini e di altre località balneari, ha ristrutturato piazza Lazzaro e il parcheggio del Civico». Impulsi che hanno dato il via a un processo di evoluzione dell’ente, che ha voluto legare il proprio nome anche a servizi che non siano solo riferiti a grandi manifestazioni sportive, che pure hanno fatto la storia dell’Aci, soprattutto Palermitano. «Abbiamo da subito voluto incidere sulla politica del traffico per gli automobilisti – va avanti Pizzuto – L’obiettivo è stato quello di diventare ente di riferimento per gli automobilisti: abbiamo pensato a una rete di sportelli di servizi, abbiamo stretto una fortissima partnership con il Comune di Palermo, tanto che siamo concessionaria per il Carsharing e, insieme all’Amat, per i pass Ztl in esclusiva. Abbiamo inoltre raddoppiato i soci portandoli da settemila a 14mila sulla provincia e abbiamo potenziato la rete delle agenzie assicurative Sara».
E anche sotto al punto di vista sportivo, la Targa Florio è finalmente diventata una risorsa, con un progressivo rilancio che l’ha portata a nuovi fasti negli ultimi anni, a cui si affiancano diverse altre gare. «La Targa Florio – conclude l’ex presidente del Parco delle Madonie – viaggia ormai ad alti livelli anche economici, così come la Cefalù-Gibilmanna che fa parte del campionato italiano di velocità in salita. Sono undici in totale le manifestazioni sportive organizzate dall’Aci».
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