Nel giorno in cui il consiglio comunale ha approvato il conto consuntivo 2013, ad Aci Catena scoppia un piccolo caso ambientale: in città sono improvvisamente spariti i cassonetti della raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti nel Comune catenoto costituisce una tematica dal duplice volto: da una parte, quello di unamministrazione che può vantare di essere stata la prima in Sicilia ad aver avuto approvato il piano Aro (ambito raccolta ottimale), e dall’altra, una realtà che presenta un grave ritardo rispetto ad altri Comuni dellhinterland come Aci Bonaccorsi e Zafferana Etnea.
Le contraddizioni sono emerse anche ieri sera in aula: nel corso della seduta, infatti, i revisori dei conti hanno parlato di una raccolta differenziata in procinto di compiere i primi passi, mentre i dati in possesso dellassessore allAmbiente dicono di una percentuale cresciuta rapidamente negli ultimi due anni, fino al 14 per cento.
E se nellaula la confusione ha riguardato le cifre, per le strade della città il disorientamento crea ancora più impaccio. Chi infatti vorrebbe contribuire alla differenziazione dei rifiuti si trova attualmente costretto a girare per Aci Catena alla ricerca di cassonetti. Già qualche giorno fa, le lamentele erano finite sul web: «Ti rechi negli appositi cassonetti della differenziata vicino casa per gettare un enorme cartone scrive Elena e non li trovi più! Andiamo alla ricerca dei cassonetti, intanto il cartone sta nel cofano
».
«La responsabilità non è nostra». Ieri sera, è stato lo stesso assessore al ramo Giovanni Grasso a fare luce sul giallo: «I cassonetti ha detto sono stati prelevati dalla GeoAmbiente, la società che ha dismesso il servizio ad Aci Catena già a metà aprile, perché sullorlo del fallimento». Per il responsabile, tra qualche giorno tutto dovrebbe ritornare alla normalità: «Ci stiamo muovendo per ripristinare lo stato di normalità dichiara Grasso purtroppo il disservizio non è dipeso dallamministrazione».
Negli ultimi mesi, la GeoAmbiente è finita spesso sui giornali per vicende legate alla criticità della propria situazione finanziaria. I problemi maggiori si sono verificati ad Aci SantAntonio dove i netturbini sono rimasti senza stipendio per cinque mesi; condizione questa che li ha portati alla decisione di occupare prima laula consiliare. A inizio aprile, poi, il commissario straordinario della società ha annunciato, nel corso di un incontro in prefettura con i sindaci di Aci Catena, Aci SantAntonio e Viagrande, la decisione di sospendere il servizio di raccolta «per impossibilità irreversibili». Da allora nelle tre cittadine a occuparsi del servizio è la società Ipi.
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