È arrivato un’ora fa, ha firmato i verbali e si è ufficialmente insediato. L’ex magistrato capo della procura di Catania Vincenzo D’Agata da stamattina è diventato il commissario straordinario del Comune di Aci Catena. E rimarrà in carica fino alla prossima tornata elettorale, quando i cittadini catenoti saranno chiamati alle urne. «Ho un arco di tempo molto limitato», ammette D’Agata a MeridioNews. A 81 anni, era dal 2011 che non appariva sulle pagine dei giornali: da quando, cioè, ha lasciato il vertice degli uffici di piazza Verga, a Catania, per il sopraggiunto limite dei 75 anni.
Toccherà a lui accompagnare al voto il municipio che, fino a ottobre, era retto dal sindaco Ascenzio Maesano. Arrestato nel corso di un’operazione della Dia, è accusato di avere preso una o più tangenti assieme all’ex consigliere comunale Orazio Barbagallo, fino al 2010 dirigente dell’ufficio Ragioneria del Comune. A pagare per un appalto sarebbe stato l’imprenditore Giovanni Cerami, anche lui arrestato, per conto della ditta Halley consulting, che si occupa della gestione dei servizi informatici dell’amministrazione.
«Ogni vicenda ha una storia a sé stante – dichiara Enzo D’Agata – Io lascerei stare il passato, perché quello che è accaduto deve procedere su un binario separato». Quello a cui bisogna pensare adesso sono le incombenze correnti. Rimaste in sospeso dal 20 ottobre, giorno in cui le dimissioni di Ascenzio Maesano sono state protocollate in municipio. Poco prima erano state presentate quelle dell’ex consigliere Barbagallo, mentre alcuni giorni dopo sono arrivate quelle dell’intera giunta e di dodici dei venti consiglieri che occupavano gli scranni del Comune. Il decadimento di entrambi gli organismi, comunque, sarebbe stato scontato in virtù della nuova legge elettorale regionale, approvata dall’Ars la scorsa estate.
Maesano e Barbagallo si trovano adesso agli arresti domiciliari, rispettivamente a Riposto e Aci Catena, in attesa di nuovi risvolti giudiziari. E in Comune, nel frattempo, inizia il nuovo corso. «Ho accettato questo incarico perché credo che ciascuno di noi debba impegnarsi, quando ne ha la possibilità, a portare avanti la macchina della cosa pubblica – conclude D’Agata – Se posso farlo, voglio dare una mano». Prima del suo nome, caldeggiato direttamente dal presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, era stato fatto quello dell’ingegnere Salvatore Cocina: il dirigente regionale, però, aveva fatto notare la sua incompatibilità con l’incarico in quanto già commissario della Srr Catania, società di regolamentazione del ciclo dei rifiuti.
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