«L’acqua da qualche parte deve uscire, no?». Non smette di scorrere il torrente che da via Nizzeti – al confine tra il territorio di Aci Catena e Valverde – arriva fino al sottostante Comune di Aci Castello. La sorgente – che si trova sul fianco della collina sulla quale poggia Valverde – si è aperta due mesi fa all’interno di un terreno privato, e riversa tutta l’acqua sulla strada che collega i paesi limitrofi a Catania. Residenti e pendolari lamentano disagi. Oggi i Comuni interessati si incontreranno ad Aci Catena – per una conferenza di servizi – in cui dovranno mettersi d’accordo sulle cause del problema e su come intervenire per risolverlo.
Una settimana dopo la prima segnalazione fatta a MeridioNews la situazione «è peggiorata – dice un automobilista che percorre via Nizzeti per andare a lavoro – adesso sembra un fiume, impossibile da guadare». La nuova segnaletica stradale – adottata pure nelle altre strade sulle quali scorre il fiumiciattolo – restringe la carreggiata in diversi punti, vieta il passaggio di mezzi a due ruote e impone il limite di velocità a dieci chilometri orari. «Sono costretto a rallentare, accostarmi al bordo – spiega il guidatore – e procedere a passo d’uomo», sarebbe questo il solo modo «per evitare le buche diventate ormai delle voragini». Fosse che in certi tratti diventano simili a dei laghetti, come davanti al cancello di un’abitazione poco distante dalla sorgente. «Da due mesi, per non bagnarmi scarpe e pantaloni – dice il residente – sono costretto a uscire di casa con gli scarponcini di gomma». Ma la preoccupazione più sentita dagli abitanti è rivolta al senso di pericolo «che tutta quest’acqua faccia franare il terreno sotto le strade», che costeggiano condomini, villette e più in generale edifici di vecchia e nuova costruzione.
«Si tratta di una questione complicatissima, riguarda la zona di confine tra Valverde e Aci Catena», rispondeva una settimana fa il primo cittadino valverdese, Rosario D’Agata. A monte della collina dove si trova Valverde – che domina la strada su cui sgorga il fiumiciattolo – c’è la sorgente di Casalrosato. In passato le acque filtravano naturalmente a valle attraverso dei torrentelli sotterranei, fino a un abbeveratoio. Che adesso non c’è più. Negli ultimi trent’anni anni sono stati numerosi i cantieri edili – aperti nella zona di confine – che hanno gettato fondamenta in cemento al posto del terreno. «Lavori fatti in maniera screanzata», dicevano dal Comune di Valverde. E che potrebbero avere ostruito sempre di più il percorso naturale delle acque, che adesso vengono fuori su via Nizzeti. «Il problema non viene certamente da Aci Catena», dice a MeridioNews l’assessore catenota all’Ambiente Giovanni Grasso. Che avanza invece l’ipotesi «che sia successo qualcosa a una conduttura d’acqua che si trova a monte». Per stabilire quale alternativa sia corretta e come intervenire, oggi ad Aci Catena si incontreranno tutte le parti in causa.
«Parteciperanno anche i Comuni di Valverde, Aci Castello, la Provincia di Catania e l’azienda Acque di Casalotto – dice Grasso – lavoreremo con la massima collaborazione per risolvere il problema più in fretta possibile». Fino ad allora «con l’acqua che scorre, sarebbe impossibile riparare le strade». Gli interventi dovrebbero essere mirati – a seconda dalla causa – o alla riparazione della perdita in una conduttura oppure a convogliare le acque che filtrano dalla collina – e che adesso sgorgano in via Nizzeti – all’interno dei già esistenti canali di gronda e delle tubature che trasportano le acque bianche e piovane. Intanto però, dall’azienda che si occupa della fornitura idrica di alcuni Comuni etnei – tirata in ballo dal vice sindaco di Aci Catena – sostengono «di non essere stati invitati ad alcuna riunione». E negano ogni possibile coinvolgimento: «Noi non c’entriamo. Non abbiamo tubature, perdite né altro in quella zona», dice il direttore Antonino Guidotto. La soluzione della vicenda, conclude, «è responsabilità solo dei Comuni, non nostra».
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