Aci Catena, il momento del voto dopo l’era Maesano Una campagna bollente e quattro candidati sindaco

Anche Aci Catena, come molti altri Comuni della provincia, domenica prossima arriverà al voto per rinnovare la giunta. Ma, al contrario degli altri contesti del territorio, quello catenoto è stato sconvolto negli ultimi mesi dall’arresto da parte della Direzione investigativa antimafia del primo cittadino Ascenzio Maesano, coinvolto nell’inchiesta sulle tangenti al Comune e accusato di aver intascato, insieme al consigliere Orazio Barbagallo, 15mila euro per il rinnovo del contratto di fornitura dei servizi informatici del municipio. Subito dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, il 10 ottobre scorso, Maesano ha presentato le sue dimissioni, lasciando al suo vice Giovanni Grasso e poi al commissario Enzo D’Agata, il compito di traghettare l’amministrazione fino alle urne. 

Un autunno caldo, sfociato poi in una primavera caratterizzata da una campagna elettorale bollente con quattro candidati alla poltrona di primo cittadino e, sostanzialmente, uno scenario politico spaccato tra gli ex supporters dello storico sindaco da un lato e chi, invece, vuole segnare la discontinuità con la vecchia amministrazione e separare, quindi, il nome del paese dalla eco delle vicende giudiziarie. Troviamo quindi un quadro caratterizzato da una coalizione di centrodestra capitanata da Nello Oliveri, con sei liste a sostegno, il centrosinistra che converge sulla figura di Francesco Petralia, con cinque liste al seguito; il Movimento cinque stelle guidato da Bartolomeo Tagliavia; e le forze di sinistra – Aci Catena bene comune e Socialisti liberaldemocratici -, che hanno deciso di correre da soli a sostegno di Basilio Orfila, con la lista Aci Catena cambia

Il primo, Nello Oliveri, 55 anni di professione fotografo, è stato già sindaco di Aci Catena dal 1995 al 1999. Anche in quel caso la città proveniva da un periodo di commissariamento. Dopo quella parentesi amministrativa, tuttavia, Oliveri non è stato più rieletto nonostante ci abbia sempre riprovato. A sostegno della sua sindacatura si era presentato anche Gaetano Augeri, arrestato nel 2014 con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione, che ha deciso infine di ritirarsi dall’agone elettorale. L’altro favorito, Francesco Petralia, è oggi presidente dei commissari liquidatori delle Terme di Acireale e dipendente componente della segreteria tecnica dell’assessore al Bilancio Alessandro Baccei, alle scorse elezioni venne sconfitto da Ascenzio Maesano. Oggi ci riprova, godendo del supporto del segretario Regionale del Partito democratico Fausto Raciti e del deputato di Sicilia Futura Nicola D’Agostino. 

L’outsider, in tutti i sensi, è invece Bartolomeo Tagliavia, 50 anni, impiegato della Crias, ente regionale per i finanziamenti alle imprese artigiane. Palermitano, residente da più di vent’anni nel Catenoto, si dice «innamorato del territorio». Da cinque anni figura come maggiore rappresentante del Movimento Cinque Stelle. Infine troviamo Basilio Orfila, 57 anni, impiegato presso gli organi dell’area Metropolitana di Catania. Assessore dal 1999 al 2001 della prima giunta di Ascenzio Maesano, oggi rivaluta la figura dell’ex sindaco «fautore – a suo dire – di un gioco perverso col potere per interessi personali». 

A pesare infine sulla vita politica di Aci Catena ci sarebbero inoltre i fatti di Gettonopoli. Il primo capitolo sui famigerati gettoni di presenza si è chiuso il 16 marzo e ha visto il rinvio a giudizio di sette consiglieri comunali accusati di truffa e falso. Proprio quest’ultima vicenda, a quanto pare, avrebbe rallentato la candidatura di molti ex componenti del Consiglio che hanno preferito aspettare prima di riproporsi al vaglio degli elettori. 

Mattia S. Gangi

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