«Aver ottenuto la cittadinanza italiana non è solo un documento e basta, è il riconoscimento di un percorso di vita. La cosa importante è la consapevolezza che un Paese che amo e consideravo da sempre mio, mi ha riconosciuto come suo cittadino». Trattiene ancora a stento l’emozione Adham Darawsha, medico palestinese ed ex presidente della Consulta delle Culture. Questa mattina presso il Palazzo Monumentale di Piazza Giulio Cesare, il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Partecipazione Giusto Catania hanno conferito ad 80 cittadini stranieri residenti a Palermo la cittadinanza italiana. Tra questi c’è appunto anche Darawsha, che spiega di «essere arrivato in Italia 17 anni fa, quando ero ancora un ragazzo» e «sono stato orgoglioso di aver scelto Palermo come luogo dove vivere e crescere, e spero che potrà ancora farlo». Cosa cambierà concretamente con l’ottenimento della cittadinanza? «Credo niente – risponde Darawsha -. Io da immigrato ero riuscito a realizzare tutto quello che desideravo o quasi: la laurea e la vittoria del concorso pubblico per l’accesso alla scuola di specializzazione in medicina generale».
Intanto salgono a 539 nel 2017 le cittadinanze conferite a stranieri residenti a Palermo. Dal 2012 a al 3 maggio di quest’anno secondo i dati forniti dal Comune, a partire dall’insediamento dell’attuale amministrazione, quindi sono complessivamente 2.966. Negli scorsi anni sono state in totale 238 nel 2012, 277 nel 2013, 417 nel 2014, 574 nel 2015, 921 nel 2016. Di questi, 1737 (la maggior parte) hanno ottenuto il riconoscimento tramite il matrimonio con una persona italiana o per residenza continuativa a determinate condizioni. Sono 341 invece quelli che sono nati e cresciuti qui, fino al raggiungimento della maggiore età. I minori che hanno acquisito questo diritto attraverso il cambio di status dei genitori stranieri divenuti italiani sono 841. Infine 47 sono i nuovi italiani che lo sono diventati perché adottati da palermitani, per provvedimenti disposti da sentenze o perché discendenti da cittadini dello Stivale.
Anche se Orlando si è affrettato a dichiarare che i «valori» espressi dalla sua giunta, insieme alla sua «visione», trovano testimonianza anche in atti amministrativi come questi che confermano la città come «simbolo di accoglienza, integrazione e solidarietà», ci sarà forse qualcuno tra le fila dei suoi sfidanti alle Comunali che storcerà il naso alla luce degli ultimi dati, scorgendo forse tra i numeri, sempre crescenti in questi primi mesi del 2017, una tempistica dal retrogusto elettorale. In particolare il dato che salta all’occhio è il numero di cittadinanze conferite nei primi quattro mesi appena trascorsi: è già più della metà di quelle ottenute nell’arco di tutto il 2016.
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