Accendi la radio ché è estate!

Scoppia l’estate! (o quasi). Tra trombe d’aria ed un’afa mortale arriva la bella stagione.

Cosa non manca mai in estate? Il caldo, ok. E poi? La musica.

La musica a Catania non è un optional. No. Nella nostra bella e calda città la musica è quasi un dovere. Sono tante le iniziative e tante sono le tendenze che in queste trovano sfogo.

A Catania sono tanti che vivono per la musica e che con la musica ci vivono. Di sicuro ci sono tanti che la musica la conoscono bene e che sono una garanzia di qualità della musica, e del pubblico musicale catanese. Uno di questi è Giuseppe Scillato, dj di Radio Smile, la radio catanese, la radio dei catanesi. Siamo andati da lui e ci siamo fatti svelare alcuni retroscena del lavoro del dj.

 

 

Ciao Giuseppe

 

Ciao

 

Innanzi tutto grazie per l’intervista

 

Figurati, per me è un piacere.

 

Allora, ecco la prima domanda: quali sono i generi che “tirano” di più in questo momento? L’house e il cosiddetto “new rock”, no?

 

Dipende dalle tendenze che segui. Ci sono molti che preferiscono l’house e disprezzano la dance, questa strana dance music. Molti fanno l’esatto contrario. A me piace qualsiasi tipo di musica.

Il “new rock” ora è il nuovo pop. Tempo fa il rock era per gli intenditori, adesso non più. Ora basta avere un computer e metti su un disco. La realizzazione è totalmente computerizzata e se poi ascolti il cantante de solo, è stonato come una campana. Se escludi i gruppi storici, come per esempio i Red Hot Chili Peppers, gli altri vanno in giro a fare canzonette “poppettare”.

 

Cosa piace al pubblico durante l’estate?

 

Il pubblico catanese non crea nessuna difficoltà, ha voglia di divertirsi; ama ballare e canticchiare le canzoni che noi passiamo, quelle canzoni molto orecchiabili che durano poco e poi spariscono.

 

Cioè i tormentoni…ma come nasce un tormentone estivo? C’è qualcuno che vi indirizza? Deve essere di facile presa e orecchiabile e però povero di contenuti?

 

Sono cose che vengono dall’alto. Sono le stazioni nazionali che iniziano una tendenza e lanciano un tormentone, e secondo me, a volte sono proprio le case discografiche che “indirrizano” alcuni pezzi.

Comunque sono canzoni carine, orecchiabili, spensierate che hanno un discreto successo e che restano in classifica per un po’.

 

Cosa prevede il programma estivo di Radio Smile? Se di programma vero e proprio si può parlare.

 

Ma sai… tempo fa eravamo noi ad organizzare gli eventi, invece adesso aspettiamo che ci chiamino. E per questo che trasmettiamo dei promo e mettiamo a disposizione dei recapiti per chi vuole “ingaggiarci”.

Il programma estivo è ancora da definire (ndr l’intervista è del 5 giugno, da allora ad oggi sarà stato già tutto pianificato). Noi di solito lavoriamo da soli, ma quando un gruppo organizzativo lo permette collaboriamo con dj di altre radio locali.

 

Radio Smile è una delle radio più ascoltate a Catania. Ma come fate a sapere che state seguendo la direzione giusta, che il vostro pubblico continua a seguirvi?

 

Con le indagini “autiradio”. Sono come quelle televisive ed hanno una periodicità semestrale. Lì sono definiti gli ascolti nelle diverse fasce orarie. Negli ultimi tempi la nostra radio ha riscontrato un leggero calo, ma per la relazione di settembre siamo già certi di una ripresa.

 

Voi avete di sicuro un contatto diretto con i vostri ascoltatori, ma in che modo?

 

Con le nuove tecnologie è più facile interagire oltre che più veloce e divertente. Diamo la possibilità di contattarci attraverso e-mail, sms, fax e telefono. Abbiamo a disposizione un computer che gestisce tutte le nostre interazioni in maniera veloce e pratica.

 

Ma senti…la vostra programmazione tiene conto anche delle fasce orarie. Saprete sicuramente chi vi ascolta e quando vi ascolta. No?

 

Ovviamente ci sono delle differenze, che vanno incontro agli ascoltatori; sappiamo che la mattina il nostro ascoltatore è una persona di età media più alta, ed invece nel pomeriggio sono gli adolescenti ed i ragazzi che ascoltano la nostra stazione. Guardiamo anche alla concorrenza. Io per esempio faccio un programma di musica dance la domenica, quando nelle altre radio non si ascolta musica di questo genere. Infatti è di sabato che tutte le più grandi radio nazionali la trasmettono , ed è chiaro che l’ascoltatore si va ad ascoltare i veri e propri professionisti in quelle stazioni.

  

Il vostro pubblico è costituito prevalentemente da giovanissimi. Questo non vi porta ad essere un pò limitati nei contenuti ma anche nelle forme per assecondare i loro gusti? Magari se volete realizzare qualcosa di particolare lasciate perdere perché sapete che non sarete seguiti.

 

Beh in effetti sì. La musica dance è ascoltata dai “super” giovanissimi. Ed è per venire incontro a loro che noi la prediligiamo. Un tipo di musica più particolare risulterebbe meno accessibile. Anche se noi non facciamo solo musica dance, come qualcuno dice; abbiamo dei programmi notturni dove vengono trasmesse le canzoni più vecchie, però soltanto dopo le repliche dei programmi diurni.

  

Cosa è per te la musica? Lavoro, intrattenimento o mezzo per poter trasmettere dei messaggi.

 

La musica per me è priorità assoluta, occupa un posto fondamentale nelle mie giornate. I messaggi che trasmette sono importantissimi, e poi io, come dj, come tecnico della musica, mi soffermo anche sui nuovi suoni e sulla struttura di una canzone.

Il mio non è un lavoro, ma nasce come un hobby; e così come me, molti iniziano come semplici appassionati e poi trasformano l’hobby in lavoro.

 

Ma l’essere un  dj  ti ha aiutato con le donne?

 

Sai le discoteche sono posti dove conosci facilmente le ragazze. E io nella mia posizione di dj sono sicuramente agevolato, non a caso tutte le mie ragazze le ho conosciute mentre lavoravo in disco.

 

Non credi che un eccessiva pubblicità disturbi gli ascoltatori e li induca a cambiare stazione?

 

Quando ero solo un ascoltatore di radio ero infastidito dalla pubblicità e quindi capisco chi non la sopporta, però la pubblicità è necessaria al mantenimento della struttura che c’è dietro una radio, quindi non se ne può fare proprio a meno.

 

E la voce dei dj? C’è chi pensa che non ci dovrebbero neanche essere, infatti alcune stazioni hanno fatto questa scelta. Tu che ne pensi?

 

Dipende dal tuo stile personale. C’è chi parla poco e non soddisfa l’ascoltatore. Poi c’è chi parla troppo e finisce con disturbare. L’ideale sarebbe una via di mezzo. Ci sono gli speaker bravi che gestiscono bene la situazione e per questo sono considerati i migliori.

 

Senti…si dice ormai da tanto che con la nascita delle nuove tecnologie la radio è destinata alla scomparsa. Le televisioni musicali e i loro i videoclip e internet e i suoi mp3 attirano più giovani rispetto alle radio. La tua opinione?

 

Io non la penso così. Gli ascoltatori ci sono e sono parecchi. La radio è stato il primo mezzo di diffusione, ha aperto la strada a tutte le altre e non morirà mai. Gli altri mezzi (internet, tv) potranno soppiantarla ma non a breve. La radio terrà.

 

Grazie Giuseppe, a presto.

 

Ciao.

 

Giorgio Pennisi

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