Si chiama Filologia del cibo di strada ed è l’ultimo saggio prodotto dagli studiosi dell’Accademia della Crusca. Niente di traumatico fin qui, la Sicilia è ben rappresentata, si affronta l’eterna questione di arancino versus arancina, si parla di crocché e pane con la milza (meusa è volgare), ma soprattutto si fa riferimento alle panelle, anzi, ai panelli. Già perché secondo la nota istituzione linguistica questo sarebbe il nome corretto delle prelibatezze tipiche del Palermitano.
«Anche girando per le strade di Palermo – si legge nel testo – il modo maggiormente più usato per chiamare l’alimento è i panelli, a volte anche i panìalli. Una chiara riminiscenza di quella che è la corretta enunciazione in italiano, retaggio di un influsso toscano che risale al 1700». Ma nel capoluogo monta la polemica. «E si ora si chiama panello – commenta Pierino, gestore di una friggitoria nei pressi della prefettura – io chi sugnu, panellara?». La questione sembra difficile da risolvere. Intanto il sindacato dei panellari annuncia una manifestazione prevista domani per le 11 a piazza Indipendenza, mentre le associazioni preparano il ricorso al Tar. Ed è solo l’inizio.
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