Il Gip di Catania ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico dell’ex sindaco di Catania Enzo Bianco per abuso d’ufficio. Il fascicolo era stato aperto dopo una denuncia presentata da Nuccio Molino (attuale responsabile dell’ufficio stampa dell’ente etneo) nell’aprile 2018 per un presunto demansionamento ai suoi danni avvenuto tra il 2013 e il 2018.
L’archiviazione era stata richiesta dalla procura che non ravvisava alcun reato nella condotta dell’ex sindaco. Il gip, rigettando l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal Molino, ha accolto la richiesta formulata dalla procura e archiviato il procedimento nei confronti di Bianco. Nello specifico, il gip ha valorizzato alcuni elementi già emersi nelle indagini relative al precedente procedimento, confermati nel nuovo, tra cui il fatto che Molino in realtà è stato, prima che dipendente del Comune di Catania e giornalista, attivista dell’Mpa di Raffaele Lombardo e aveva svolto in prima persona attività politica come assessore e vicesindaco del Comune di Gravina.
Dalle indagini è emerso, inoltre, che nel periodo in cui Enzo Bianco stato sindaco di Catania Molino aveva mantenuto l’alta professionalità attribuitagli e comunque funzioni pienamente coerenti con la qualifica. Il Gip ha giudicato la piena legittimità delle scelte operate dall’amministrazione comunale retta da Bianco e ritenuto che il reato di abuso d’ufficio non sussiste perché non vi è stata alcuna violazione di legge. Il gip ha escluso anche la sussistenza sia del reato di atti persecutori sia degli altri reati indicati dal denunciante nella querela. «Con questa seconda archiviazione – ha affermato soddisfatto l’avvocato Giovanni Grasso, difensore dell’ex primo cittadino etneo – si chiude un’annosa vicenda rispetto alla quale Enzo Bianco ha potuto dimostrare la propria posizione di assoluta correttezza».
«Il signor Enzo Bianco – ha detto l’avvocato Dario Riccioli, legale di Molino – è stato salvato dal processo dal legislatore che ha modificato la norma sul delitto di abuso di ufficio. Ci troviamo, ancora una volta, davanti a una legge provvedimento per casi specifici. Qualsiasi ricostruzione alternativa alla realtà dei fatti – ha aggiunto Riccioli – sarà menzognera, lesiva dell’onore e della reputazione del dottor Molino, che si riserva di agire in giudizio contro chiunque tenterà di mistificare, ancora una volta, la realtà dei fatti».
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