Abolire i Cie: Torino anticipa le politiche innovative in tema di diritti civili

DA TORINO UN FORTE SEGNALE ALLA POLITICA ITALIANA: ABOLIAMO GLI INUMANI CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE

 

di Francesco Fustaneo

Il Consiglio comunale di Torino ha votato a favore della chiusura del Centro d’Identificazione ed Espulsione (C.i.e.) di Corso Brunelleschi. Si tratta di una delibera fortemente simbolica, infatti il Comune non ha competenza in quest’ambito e le decisioni a riguardo spettano al ministero degli Interni. Primo firmatario della mozione il consigliere di S.e.l, Marco Grimaldi, sulla cui iniziativa si è pronunciato anche favorevolmente il sindaco Fassino. Il consigliere CinquestelleVittorio Bertola ha votato contro un provvedimento giudicato “ideologico”; la sua collega di partito, Chiara Appendino, bloccata dalla febbre al momento del voto, ha annunciato che se fosse stata in aula avrebbe votato a favore del provvedimento. Anche il centrodestra contrario al provvedimento che comunque passa con 18 voti favorevoli contro 11 contrari.
– Consigliere Grimaldi, Torino prima città a chiedere al Parlamento la legalizzazione della cannabis, è ora di nuovo antesignana su un altro tema scottante, la chiusura dei c.i.e. Insomma dalle vostre parti c’è voglia di stupire.
Come tante battaglie anche questa viene da lontano. E’ da più di dieci anni che insieme a tanti denunciamo la sofferenza e l’umiliazione degli ospiti del C.i.e. di Corso Brunelleschi. Finalmente queste lotte sono diventate realtà. Ieri abbiamo ribadito con questa mozione a tutte le istituzioni, dal prefetto al Parlamento Italiano, che i C.i.e. sono un’esperienza fallimentare e vanno superati e in seguito definitivamente chiusi .


Quali forze politiche in consiglio comunale hanno avvallato la vostra proposta e quali invece si sono opposte?
Le consigliere e i consiglieri di Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico hanno votato compattamente. Essenziale questa volta è stato il voto favorevole del Sindaco. Mi spiace molto che i Moderati si siano astenuti e che il Movimento 5 Stelle si sia rifugiato tra le file delle destre con un no incomprensibile.
– Cosa comporterà in concreto l’approvazione della vostra mozione?
Siamo la prima grande città italiana che pubblicamente chiede misure urgenti per la chiusura dei Cie, al fine di evitare sofferenze inutili a coloro che vi sono detenuti, di operare risparmi virtuosi alla spesa pubblica e di sanare una grave lacerazione ai principi costituzionali. Ma non basta. Vogliamo che il Sindaco chieda al futuro Governo Renzi e al parlamento di prevedere una nuova legislazione che abroghi la Bossi Fini, sancendo che ogni forma di limitazione della libertà personale degli stranieri deve essere conforme alla riserva di giurisdizione prevista dall’art. 13 della Costituzione, e perciò ogni competenza in materia deve spettare al solo giudice togato (non più il giudice di pace, ma il Tribunale in composizione monocratica, al pari di ogni altra restrizione delle libertà fondamentali).La spallata alla Fini Giovanardi è servita, speriamo che anche questa azione serva a mandare al macero la Bossi Fini.

Redazione

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