A spasso con Modì

Visitare una mostra d’arte, per me, che non ci sono abituata, è come immergersi nel profondo di un mare sconosciuto e poi tornare a galla e accorgersi di aver sognato tutto.

La mostra di Modigliani permette di aprire uno spiraglio sulla vita del pittore italiano a Parigi, con opere anche meno conosciute fra cui una delle poche teste scolpite rimaste, dal chiaro sapore primitivo.
La mostra si apre con la figura familiare di Corrado Augias che in un filmato racconta la breve vita di Amedeo.

Segue una galleria di fotografie che ritraggono alcuni suoi amici e conoscenti, oltre alle donne, che furono tanto importanti nella sua vita.
Così, quando inizia la mostra vera e propria (circa cento tra tele e disegni, provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo), ti sembra di conoscerle già quelle persone bizzarre, un po’ matte, come forse erano tutti gli artisti della Parigi di primo Novecento.

Bizzarro, Amedeo sembrava esserlo un po’ più degli altri: allegro, elegante, anche se vestito di stracci o quasi, galante e bello, amatissimo dalle donne, oppure rissoso, violento e chiassoso, quando se ne andava, ubriaco, a spasso per Montmartre con Utrillo, più ubriaco di lui, oppure sognatore, incapace di piegarsi alle regole del nascente mercato dell’arte (come faranno invece tanti suoi colleghi) e malinconico.
O forse tutte queste cose insieme.

Della sua vita sregolata, che ha contribuito a far nascere la leggenda su di lui (lo chiamavano Modì, che suona come Maudit, in francese, maledetto) sembra però non restare traccia nella sua pittura, nella sottile instabilità dei colli lunghi e degli ovali trasognati, o nell’eleganza voluttuosa dei celebri nudi, pastosi e morbidi.

Eppure, a guardare sotto la superficie, qualcos’altro si trova: negli occhi vuoti, di due colori diversi (soprattutto nei ritratti delle persone che amava di più), uno che guarda verso l’esterno, il mondo, e uno che guarda verso l’interno, l’anima; in quelli “rigati ” di François Brabander; nell’assenza quasi totale di opere che raffigurino paesaggi (4 in tutta la sua opera, di cui uno è presente alla mostra di Roma): tutti questi particolari rivelano l’attenzione di Amedeo alle persone, forse nascosta dal suo carattere a volte ruvido; l’attenzione proprio verso quelle persone che aspettarono la sua morte per iniziare a capire la sua arte, e che forse devono ancora iniziare a comprendere la sua vita.

Valentina Burrafato

Recent Posts

Chiesto il rinvio a giudizio per i presunti mandanti dell’omicidio del sindacalista Mico Geraci

La procura ha chiesto al gup di Palermo Lorenzo Chiaramonte il rinvio a giudizio dei presunti mandanti…

8 ore ago

Catania, bambina muore subito dopo il parto. Presentato esposto in Procura

Una neonata è morta ieri subito dopo il parto nell'ospedale Garibadi-Nesima di Catania. A dare la…

9 ore ago

Siccità in Sicilia, il ministero delle Infrastrutture approva il piano per i dissalatori: costerà 50 milioni con fondi regionali

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti rende noto che oggi, alla presenza del ministro…

9 ore ago

Palermo, in una dimostrazione a scuola davanti a dei bambini la polizia municipale spara a salve e simula un arresto

Una dimostrazione davanti a bambini e bambine dell'asilo e della scuola primaria, con colpi di…

10 ore ago

Processo per il depistaggio sulla strage di via D’Amelio, rinviati a giudizio quattro poliziotti. Il pm: «Assoluta malafede»

Rinviati a giudizio con l'accusa di depistaggio. Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e…

14 ore ago

Siracusa, 16enne accoltella un ragazzo che ha offerto una sigaretta alla sua fidanzata: arrestato

Avrebbe accoltellato un 19enne perché quest'ultimo ha offerto una sigaretta alla sua fidanzata. Un 16enne…

14 ore ago