IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO, RACITI, SEMBRA DECISO. MA CROCETTA NON DEMORDE. IN MEZZO C’E’ UNA SICILIA RIDOTTA MALISSIMO. IN QUESTO SCENARIO SALA D’ERCOLE DOVREBBE APPROVARE LA MANOVRA? PER NON PARLARE DEI DIRIGENTI GENERALI ‘FILI DELLA LEGGE 10’ CHE IL TAR HA DICHIARATO ILLEGITTIMI…
Lo scrutinio è finito da poco e già tra PD e il governatore Rosario Crocetta è di nuovo ‘guerra’. Il presidente della Regione – che in Sicilia è il vero sconfitto di questa campagna elettorale – dice che non ha vinto l’area Cuperlo. Le elezioni, fa sapere, le ha vinto Renzi.
In realtà, se proprio vogliamo essere pignoli, nel Partito Democratico dell’Isola ha vinto proprio l’area Cuperlo. Caterina Chinnici è stata eletta. I renziani si sono rifugiati sotto le bandiere di Renato Soru che, in realtà, è stato votato un po’ da tutti.
Ma se dobbiamo fare i conti, beh, i renziani non hanno registrato un grande successo. Il loro candidato, Marco Zambuto, non ha brillato. E, soprattutto, ha ‘toppato’ clamorosamente la candidata di Crocetta – Michela Stancheris – che si è fermata a 71 mila voti con dietro un voto non organizzato, ma organizzatissimo: oltre a Crocetta e a mezzo Governo regionale, dietro l’assessora-candidata c’erano Giuseppe Lumia, Totò Cardinale da Mussomeli, Antonello Montante e, a Palermo, Fabrizio Ferrandelli.
Tutti questi messi insieme non valgono più di 71 mila voti. Questa è la verità.
Detto questo, sarà interessante capire che cosa succederà adesso. Il presidente dell’Assemblea regionale del PD, Giuseppe Lupo, getta acqua sul fuoco e dice che bisogna pensare alle riforme e a governare la Sicilia. Di diverso avviso il segretario regionale del PD, Fausto Raciti, che parla di fine del ‘crocettismo’. Non scherza nemmeno Antonello Cracolici, presidente della Commissione Affari istituzionali dell’Ars, che sottolinea lo “scollamento tra il Governo Crocetta e il popolo del PD”.
In tutto questo ci sono le emergenze siciliane. Con il fatto che Renzi ha vinto, nessuno si ricorderà più che il Governo nazionale, quest’anno, ha scippato alla Sicilia un miliardo e 250 milioni di euro. Intere categorie sociali della nostra Isola, già da gennaio, sono senza soldi. Quasi tutte le attività culturali – ma è solo un esempio – aspettano le risorse dalla Regione. Per non parlare dei Comuni.
Da domani, finita la pausa elettorale, i rappresentanti delle categorie sociali rimaste senza risorse finanziarie – e quelle penalizzate dal Governo Crocetta per altri motivi (formazione professionale: qui i soldi ci sono, ma il Governo vorrebbe liberarsi dei diecimila operatori di questo settore) – dovrebbero tornare in piazza per protestare.
C’è anche la sanità. Il Governo ha nominato i manager delle Aziende sanitarie e ospedaliere. Ma tali nomine sono bloccate, in parte perché alcune sono illegittime, in parte perché il Governo rischia di non avere la maggioranza nella prima Commissione dell’Ars – la già citata Commissione Affari istituzionali – chiamata ad esprimere un parere su tali nomine.
La verità è che Crocetta le nomine della sanità se li è ‘patteggiate’ con mezzo PD, lasciando fuori l’area Cuperlo. Idem per il rimpasto in Giunta. per questo oggi dice che “non ha vinto l’area Cuperlo” Perché che, adesso, l’area Cuperlo della Sicilia gli presenterà il conto!
In tutto questo è arrivata una sentenza del Tar – che pubblichiamo per esteso in altra parte del giornale – che ha dichiarato illegittimi tutti i dirigenti generali ‘figli della legge 10’. In pratica, secondo i giudici amministrativi, tutti i dirigenti generali ‘pescati’ dalla ‘Terza fascia’ dirigenziale istituita con la legge regionale n. 10 del 2000 sono illegittimi!
Questa è una ‘bomba’ che il Governo Crocetta non potrà ignorare. Perché, dalla sentenza in poi, potrebbe scattare l’azione della Corte dei Conti, non soltanto a carico dei dirigenti generali illegittimi, ma anche a carico del Governo che li tiene lì. E siccome gli attuali dirigenti generali dei dipartimenti regionali sono tutti ‘figli della legge 10’, il patatrac è assicurato…
In questo grande ‘casino’ politico Sala d’Ercole dovrebbe iniziare a discutere una manovra un po’ ‘fantasma’. Parliamo del disegno di legge sulle variazioni di bilancio per il quale, all’appello, mancano 100 milioni di euro.
In questo clima il Governo Crocetta – che in Aula ha già grandi difficoltà – non dovrebbe trovare vita facile. Raciti oggi ha detto che non esclude la mozione di sfiducia. Forse lo dice per costringere Crocetta, Lumia e Montante a presentarsi al cospetto del PD siciliano con le teste cosparse di cenere.
Ma Crocetta, stasera, sembra ancora un ‘gallo da combattimento’. Peccato che il tempo sembra già scaduto. In Sicilia ha votato il 42 per cento degli elettori. Sei siciliani su dieci non vanno più alle urne perché non credono più nella politica. Notiamo che Crocetta sta facendo di tutto per non farli ricredere.
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