Doveva essere l’una tantum di nove anni fa. Oggi invece ha ispirato l’intero Fic fest, il festival Focolaio di infezione creativa. È il tema della tragedia delle migrazioni, anzi del naufragio cui assistono spettatori inermi in cui dovrebbe scorgersi l’Europa intera. Naufragio con spettatore, opera del coreografo Roberto Zappalà, torna in scena a Scenario Pubblico come anteprima di mostre, installazioni, presentazioni di libri ed altri spettacoli sull’immigrazione previsti tra il 18 e il 25 maggio.
Oggetto di danza nove anni fa, di arte in senso lato oggi. «Ero convinto che questa creazione sarebbe rimasta attuale solo per poco tempo – fa sapere Zappalà – Era importante per me e sentivo forte l’esigenza di affrontare il tema con il mio linguaggio e la mia sensibilità. Invece, lo spettacolo continua a essere programmato dai teatri europei e mette ancora in evidenza la disumanità di noi spettatori inutili». Una definizione che non redime nessuno: se tutti assistiamo, tutti non salviamo. Un monito artistico che stride con le multe programmate dal decreto Sicurezza bis al vaglio dell’attuale governo.
Sul palco bianco puntinato di azzurro, Zappalà rimette in scena una danza carnale: due ballerini di cui si muovono anche la pelle e le costole. Su gommoni immaginari non c’è parte del corpo che non danzi, su quelli reali che non soffra. Braccia che si allungano in cerca di un aiuto che non arriva, capriole all’indietro e volteggi per terra come il mare in tempesta, visi stanchi sempre più stremati. Corpi. E poi occhi, quelli dello spettatore: l’uomo occidentale che impassibile assiste senza intervenire. Naufrago morale insieme a quella parte di umanità che affoga. Ieri esattamente come oggi.
Dopo la performance l’inaugurazione della installazione Liquid traces di Charles Heller e Lorenzo Pezzani già promossa all’estero, che indaga i confini militarizzati imposti tra Libia e Mar Mediterraneo, disponibile tutti i giorni dalle 17 alle 20. In programma anche la presentazione del libro Lampedusa: corpi, immagini e narrazioni dell’immigrazione il prossimo 20 maggio a Officine culturali, nuovo partner. E altre performance di danza tra Scenario pubblico e il palco di Viagrande studios, partner principale.
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