A Paternò l’ultimo saluto al giovane Andrea Mudò «Ci hai indicato valori della famiglia e della carità»

Dolore e sgomento in una città, Paternò, che in meno di otto giorni ha vissuto una seconda giornata di lutto cittadino. Lo scorso 4 agosto la comunità si era fermata per i funerali di Edoardo Chisari, 17 anni, morto in un incidente stradale; oggi invece Paternò ha dato l’ultimo saluto ad Andrea Mudò, il giovane scout che avrebbe compiuto 18 anni il prossimo 22 agosto. Il ragazzo è morto lo scorso mercoledì per cause ancora poco chiareFurnari, in provincia di Messina, mentre assieme ad altri tre amici stava nuotando nelle acque di Tonnarella.

I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Santa Barbara da padre Nunzio Chirieleison, parroco del Sacro Cuore e presidente della Caritas Vicariale. E soprattutto vicino di casa della famiglia di Andrea, in via Bellini. Centinaia le persone che hanno assiepato la chiesa e il sagrato. Prima dell’inizio della cerimonia, gli scout hanno dato vita al rito della partenza (momento che conclude il proprio cammino educativo nell’ambito dello scoutismo). Poi il ricordo di insegnanti e studenti del Liceo artistico Lazzaro di Catania, la scuola di Andrea, e del sindaco Nino Naso: «Paternò ha perso un’altra perla».

La salma era stata restituita ai familiari solo nel tardo pomeriggio di sabato, ad autopsia conclusa nell’obitorio dell’ospedale di Patti. L’esame era stato disposto dal magistrato della procura di Barcellona Pozzo di Gotto, ma le cause del decesso rimangono ancora oscure. L’ipotesi più accreditata rimarrebbe il malore mentre nuotava.

Toccante il momento in cui la madre di Andrea ha letto una commovente lettera: «Amore mio, ero a conoscenza del grande amore che nutrivi per tutti ma solo oggi ne comprendo la grandezza. Hai predicato l’amore, l’allegria, la gioia di vivere; sei stato un progetto di Dio assegnato a me. Capisco adesso che ho avuto un angelo per figlio». 

Significativa, poi, l’omelia di padre Nunzio che ha ricordato come Paternò «in queste ultime settimane sembra attraversata da inspiegabili e funesti episodi. La morte improvvisa di giovani vite, atti di offesa alla dignità della persona, forte senso di degrado culturale e morale ci porterebbero a pensare ad una fine ormai imminente». Tuttavia, secondo il sacerdote, in questo buio emergerebbe come luce la giovane persone di Andrea che indica come valori fondamentali la famiglia e l’impegno di vita cristiana. Il sacerdote ricorda che ancora oggi «dobbiamo credere alla famiglia come luogo di incontro, di crescita e non come realtà marginale o di incomodità, o scontro, o purtroppo talvolta come una “stazione di servizio” dove si soddisfano le proprie esigenze personali. La famiglia è il luogo privilegiato del dialogo e non del silenzio o addirittura del mutismo».  

Padre Nunzio ha dato spazio anche ai ricordi personali: «Andrea carissimo, certo che non ci incontreremo più sul pianerottolo, non ascolterò più le tue piccole e orgogliose confidenze di ragazzo, non vedrò più il tuo volto contento arricchito da quella barbetta che mi mostravi con tanto compiacimento. E quando un giorno ti dissi scherzando “ti sta facendo crescere i baffi?” e tu, quasi pauroso, mi hai risposto “perché non mi stanno bene?”. Con più convinzione ti ripeto adesso la stessa frase che dissi al tempo “ti stavano molto ma molto bene”».

Infine padre Chirieleison rivolge una preghiera ad Andrea: «Prega in modo speciale per la tua addolorata madre, per i tuoi nonni, per la zia, e per tutti coloro che in terra hai conosciuto. Prega per la nostra città, perché diventi sempre di più comunità capace di manifestare l’amore, la fratellanza e la fede».

Salvatore Caruso

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