A Palermo una grande mostra sull storia delle donne

E’ STATA INAUGURATA OGGI A VILLA NISCEMI, SEDE DELLA FONDAZIONE ‘PAOLO BORSELLINO’. TRENTA PANNELLI CURATI DALL’UNIONE FEMMINILE NAZIONALE RACCONTANO UN’AVVENTURA DI OLTRE CENTO ANNI

Anche la Sicilia ha lasciato un segno nella storia dell’impegno al femminile raccontato dalla mostra storica dell’Unione Femminile Nazionale (1899/2012) organizzata dal ‘Centro studi Paolo Borsellino’ a Villa Niscemi (locali ex Scuderie) fino all’8 marzo, giornata della donna.

Stamattina l’inaugurazione della mostra alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Francesco Giambrone, che ha voluto ricordare nel suo saluto una figura femminile che ha dato un importante contributo alla città di Palermo, quella di Alessandra Siragusa (nella foto sotto, a destrs).

Trenta pannelli che raccontano oltre 100 anni di storia fatta di battaglie dell’Unione Femminile Nazionale, dal 1899 al 2012. Un percorso segnato da fasi storiche cruciali dell’impegno femminile; dalle iniziative per l’alfabetizzazione e l’istruzione della donna, per il suffragio, per la tutela della maternità e dell’infanzia, per i diritti delle lavoratrici e per lo Stato sociale, fino alla campagna per il divorzio e per la realizzazione piena della cittadinanza femminile.

In un periodo in cui la donna italiana viveva all’interno di una famiglia tradizionale, soggetta al marito o al padre e, se lavoratrice, sfruttata e senza diritti, alcune donne esponenti della borghesia milanese, colta, laica e progressista si muovevano per affermare la loro presenza e il loro ruolo in una società in cui la donna doveva avere “l’autorizzazione maritale” per svolgere qualsiasi attività in pubblico.

“Attraverso una ricerca si è risaliti alla presenza di due sedi siciliane dell’Unione femminile, quella di Catania, la più antica, fondata nel 1908 dopo il terremoto di Messina e che da lì prese le mosse con una serie di azioni concrete come il soccorso e l’assistenza ai superstiti del terremoto, specie i bambini e le donne – spiega Maria Tomarchio, presidente del Centro studi Paolo Borsellino – poi seguì la sede di Agrigento: si tratta di segni tangibili di un impegno sociale e politico anche nel territorio siciliano, che seppur invisibile e quasi sottotraccia, merita di essere restituito alla memoria delle giovani generazioni”.

“Conoscere la storia fatta e scritta dalle donne è fondamentale perché il futuro sia memoria, non destino – così Rita Borsellino, europarlamentare, intervenendo al dibattito “UN IMPEGNO AL FEMMINILE: Tra storia e nuova progettualità” – queste donne dell’Unione hanno animato una serie di battaglie già dal 1901, come quella del divorzio e del diritto al voto, con la passione e l’impegno che ancora oggi continua come un filo rosso che unisce il passato al presente, come sono oggi le battaglie per la presenza delle donne in politica e nei cda, che non sia solo dettata dalle quote rosa”.

“Sebbene il trend di presenza delle donne negli organi decisionali sia positivo ancora c’è da superare una cultura che resiste malgrado tutto”, ha detto il Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Maria Teresa Collica.

“Le donne devono stare unite, devono parlare a tutti con un’unica voce, al di là degli schieramenti e delle appartenenze politiche, come hanno fatto le donne dell’Unione – ha sottolineato Simona Mafai, della rivista Mezzocielo – altrimenti rischiano la frammentazione”.

Dei problemi delle donne immigrate ha parlato Nadine Abdia, della Consulta delle Culture del Comune di Palermo, “ancora oggi alle prese con difficoltà di integrazione e di riconoscimento della loro professionalità e dei loro diritti di lavoratrici”.

“Oggi noi donne godiamo di una libertà acquisita, che non sappiamo di essere acquisita, che viene da un passato che è storia e che dovrebbe essere oggetto di studio – ha detto Sofia Sabatino, studentessa, attivista “SE NON ORA QUANDO?”- invece oggi spesso a scuola si studia la storia fatta dagli uomini mente le donne stavano alla finestra, dando poca rilevanza alle figure femminili che hanno invece avuto un ruolo determinante”.

La mostra è aperta al pubblico e visitabile, tutti i giorni, da sabato 1 marzo 2014 fino a sabato 8 marzo 2014 negli orari di apertura al pubblico di Villa Niscemi.

 

Redazione

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