A Palermo per ridare la luce ai bambini

Curare la retinopatia del bambino prematuro in Sicilia, e in particolare a Palermo, presso l’ospedale di Villa Sofia oggi è possibile. Questo grazie a un protocollo d’intesa tra la Presidenza della Regione siciliana, la fondazione Anfe “Light of Life” e il Beamount Hospital di Detroit per l’assistenza delle famiglie di bambini affetti da retinopatia del pretermine. Un’iniziativa che consentirà la cura di questa malattia evitando ai bambini e alle loro famiglie i lunghi spostamenti verso gli Stati Uniti d’America.

In questi giorni, a Palermo, ci sono circa 60 bambini italiani (e anche alcuni bambini provenienti dai Paesi dell’Est) affetti da retinopatia del prematuro (ROP) in cura presso l’ospedale di Villa Sofia. I piccoli saranno sottoposti a visita e trattamento chirurgico del dottor Antonio Capone. La presenza, per tre giorni presso l’Unità operativa di oculistica del Presidio ospedaliero Villa Sofia di Palermo, di colui che è riconosciuto come il luminare del trattamento chirurgico della retinopatia del bambino prematuro è frutto di una iniziativa dell’Anfe, che risale nel 2005.  (foto, a sinistra, tratta da salvatorecapobianco.it)

Attraverso la Delegazione regionale della Sicilia, l’Anfe ha realizzato, insieme con le Delegazioni Anfe di New York e Detroit, alla Fondazione Anfe “Light of Life”, al Consolato Generale d’Italia a Detroit, al Beamount Hospital ed all’ Asp n. 6 di Palermo reparto di Oculistica dell’Ospedale di Villa Sofia, il progetto “Un sorriso per la vita”.

Da qui il protocollo d’intesa tra la Presidenza della Regione siciliana, la fondazione Anfe “Light of Life” e il Beamount Hospital di Detroit per l’assistenza delle famiglie di bambini affetti da retinopatia del pretermine.

“Grazie a questo accordo – dice Antonino Pioppo, primario di Oculistica dell’ Azienda Villa Sofia-Cervello – la Direzione strategica dell’Azienda si è dotata nel tempo di un laser per il trattamento parachirurgico della ROP, e ha acquistato la RET-CAM, una sofisticata attrezzatura che consente una più precisa diagnostica della malattia. Infatti oltre all’acquisizione delle immagini digitali del fondo oculare, questo sofisticato strumento permette di eseguire la fluorangiografia nei neonati e di trasmettere le immagini telepaticamente, consentendo, così, un confronto a distanza con i colleghi americani del Beaumont Hospital di Detroit”.

“Con l’uso della chirurgia Rop – aggiunge il ottore Pioppo – che al momento viene effettuata nel reparto di Oculistica di Villa Sofia-Cervello, unica struttura sanitaria pubblica in tutto il Centro-Sud Italia, i successi ottenuti nella cura della retinopatia del bambino prematuro sono determinanti. Se l’intervento è praticato tempestivamente, entro i primi tre mesi di vita del bambino, si può restituire la vista totalmente o parzialmente”. (a destra, il Papa con un bimbo tenuto in braccio dal presidente nazionale dell’Anfe, Paolo Genco)

Un risultato straordinario che colloca l’Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo tra le strutture sanitarie all’avanguardia per questa specifica malattia. La fondazione Anfe Light of Life Detroit, che ha fatto da trait-d’union nella sigla del protocollo d’intesa tra le due strutture ospedaliere, si occupa dal ‘90 di assistere i bambini italiani affetti da patologie della retina dando loro la possibilità di recarsi al Beaumont Hospital di Royal Oak, in Michigan, per essere sottoposti ad interventi chirurgici alla retina eseguiti dai dottori Michael Trese e Antonio Capone.

Oggi Palermo offre la stessa opportunità ai tanti bambini affetti da retinopatia del prematuro senza doversi spostare negli Stati Uniti d’America. Un grande risultato conseguito dall’Anfe in tanti anni di attività a sostegno di particolari casi bisognosi di cure mediche e specifici servizi alla persone.

Va sottolineato che, fin dal 1992, l’Anfe del Michigan ha beneficiato di donazioni che hanno permesso di effettuare a Detroit circa 340 interventi di chirurgia correttiva sui bambini italiani. Il Light of Life Memorial Fund, fondato a seguito della tragica morte della famiglia Pesce, intende aiutare a riportare la luce nella vita di altri bambini, così che Carlo, Sabrina e Melissa, le cui vite sono state stroncate così presto, possano continuare a vivere attraverso gli occhi di altri bambini.

 

 

Giuseppe Messina

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