TUTTO QUESTO E’ ASSURDO, PERCHE’ IL REDDITO DEI MILANESI E’ DI GRAN LUNGA MAGGIORE DI QUELLO DEI PALERMITANI! E ANCHE PERCHE’ IL CAPOLUOGO DELL’ISOLA HA UN NUMERO DI DISOCCUPATI DI GRAN LUNGA MAGGIORE DELLA CITTA’ LOMBARDA
di Economicus
Il direttore, bontà sua, è tornato a chiedermi di collaborare con questo giornale. Le ultime volte, pur pubblicando i ‘pezzi’, mi aveva detto: “Sei un estremista anti-euro”. In pratica, non gli piace che, in ogni articolo che scrivo, propongo l’uscita del nostro Paese dall’euro. Dice che la mia è una fissazione.
Ora abbiamo trovato un compromesso: scriverò una o due volte la settimana. Con l’impegno che non esporrò, ad ogni articolo, la proposta di far uscire l’Italia dall’euro. Mi sembra un compromesso onorevole. Per il resto, potrò scrivere quello che voglio.
Oggi vorrei partire dalla ‘filippica’ che, ieri sera, sulle tv del nostro disastrato Paese, ci ha propinato il nostro Presidente del Consiglio, Enrico Letta, che questo giornale, molto opportunamente, definisce “Letta-Bilderberg”, vista l’amicizia che lega il capo del nostro Governo con il gruppo di galantuomini e di galanti-donne che danno vita a questa setta che si occupa della ‘rinascita’ della razza umana.
Ieri sera, l’ammetto, nell’ascoltare la tv, mi sono ‘commosso’ nel settore le parole di Letta-Bilderberg. Soprattutto quando, con toni ‘accorati’, ha detto che nel nostro Paese sta trionfando l’intolleranza.
Letta-Bilderberg ha ragione: anche in Italia trionfa l’intolleranza. Nel senso che gli italiani si sono rotti le scatole dell’intolleranza che il ‘Quarto Reich’ della signora Merkel (la definizione, a mio avviso molto calzante, è di questo giornale che io condivido appieno) sta imponendo al nostro Paese.
L’Italia è in mutande. Il Sud è un disastro totale. Il 50 per cento della popolazione è ridotta alla fame. La disoccupazione giovanile supera il 40 per cento. In pratica, il Mezzogiorno è in guerra, ma nessuno gliel’ha ancora detto.
Torno in Sicilia un paio di volte ogni tre o quattro mesi. E ogni volta è sempre peggio. Qualche giorno fa era a Palermo. Leggendo i giornali e facendo un raffronto con la città dove vivo, mi sono accorto che i palermitani stanno pagando una Tares che è di gran lunga più cara di quella di Milano!
Tutto questo è assurdo, perché a Palermo il numero di disoccupati è, in proporzione, molto più alto di quello di Milano, mentre il reddito dei palermitani – e mi riferisco a famiglie e imprese – è di gran lunga inferiore a quello dei milanesi.
In una città ‘normale’ – la città che Leoluca Orlando, alla fine degli anni ’80, quando era Sindaco come lo è oggi, avrebbe voluto costruire – Sindaco, Giunta e Consiglio comunali si sarebbero già dimessi. Perché è inammissibile che in una città stremata si faccia pagare la Tares più cara d’Italia!
Mi chiedo e chiedo: ma il Sindaco di Palermo e i suoi assessori girano mai per la città?
Io ho fatto un giro qualche giorno fa. E sono rimasto allibito. I negozi chiudono a vista d’occhio. E quelli ancora aperti – soprattutto i negozi di abbigliamento – sono praticamente vuoti. Gli unici negozi ancora un po’ ‘vivaci’ sono i supermercati. Anche se, proprio su LinkSicilia, qualche giorno fa, ho letto un articolo nel quale i gerontologi dicono che chi ha passato i 65 anni può mangiare con 1,69 euro al giorno…
Faccio questa riflessione perché, quando questo giornale pubblicava un bell’articolo sulla storia dell’Hotel delle Palme che ha chiuso i battenti, mi trovavo a Palermo. E mentre camminavo per le strade, osservando il deserto dei negozi semivuoti e dei tanti negozi chiusi, pensavo ai danni incredibili che l’euro ha prodotto nel Sud d’Italia e, in particolare, a Palermo.
Ieri ho letto che il Consiglio comunale di Palermo a maggioranza orlandiana ha deciso che i cittadini, la Tares più cara d’Italia, la debbono pagare tutta e subito.
Mi chiedo e chiedo: tra Tares da pagare tutta e subito, Imu e altre tasse quanti altri esercizi commerciali chiuderanno a Palermo nei prossimi mesi?
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